Nel sesto giorno di lockdown la città di Napoli sembra non essersi risvegliata in questo strano sabato 13 marzo, tra attività chiuse e controlli a tappeto. Il primo sabato della nuova zona rossa ha infatti sortito i propri effetti con pochissime persone ad affollare le principali arterie cittadine. Si registrano solo le vibranti proteste di commercianti e ristoratori all’esterno del palazzo regionale. Questi ultimi, fortemente falcidiati dalle continue chiusure stanno manifestando da giorni proprio contro la nuova zona rossa. Troppi colori, per un settore che traballa sempre di più, tenuto in piedi solo dai fondi statali.
Intanto il presidente della regione Campania Vincenzo De Luca nella consueta diretta del venerdì non ha dato ottime notizie. Si registrano infatti carenze nella produzione del vaccino Pfizer-Biontech, servono mesi per il monodose Johnson&Johnson. Quest’ultimo risulta più rapido in quanto somministrabile attraverso un’unica soluzione ma al momento non sembra pronto per approdare nei siti sanitari nazionali. Unica nota positiva resta il personale ospedaliero: De Luca ha fatto sapere con orgoglio che gli ospedali campani sono ad oggi “Covid-free” grazie alle migliaia di vaccinazioni fatte nell’ultimo periodo.
Vanno monitorati i tempi di vaccino che sembrerebbero smisuratamente lunghi, si parla del 2022 per una Campania completamente vaccinata. L’obiettivo del governatore resta quello del “tutti vaccinati” entro la fine dell’anno, a tal proposito non si esclude la strada del vaccino prodotto in Campania. Se quest’ultimo punto non dovesse realizzarsi, resta valida la via più simbolica: provare a vaccinare tutta Napoli entro dicembre. La cittadina partenopea dorme e resiste in attesa di un cambiamento. Quest’ultimo rimane l’augurio di milioni di persone che ormai da un anno stanno lottando contro il nemico invisibile chiamato Covid19.
Giovanni Gravoso