Giuseppe Greco (26 anni) ha negato di aver ucciso i due uomini che avrebbero tentato di sottrargli un orologio di valore lo scorso venerdi 26 marzo. Dopo le ricostruzioni degli inquirenti, interrogato in caserma dai militari il giovane si è dichiarato innocente, declinando dunque la tesi dell’investimento con la propria auto. Intanto proseguono le verifiche sulla Smart, auto con cui Greco viaggiava nellazona di Marano la sera dei fatti. Il veicolo ha riportato vistosi danni al paraurti posteriore, tutto dunque lascia pensare ad un tamponamento volontario con l’Honda Tmax dei malviventi, forse per un ultimo tentativo di portare in salvo quel prezioso orologio. Sarebbe stato infatti proprio quel Rolex di Giuseppe, trovato sul ciglio della strada dai carabinieri, il motivo della rapina. Il giovane avrebbe opposto resistenza, poi la tragedia.
Proseguono intanto le verifiche sui corpi, trovati senza vita e con numerose fratture a pochi passi dalla Smart. La procura di Napoli Nord che sta indagando sul caso ora vuole provare a far luce anche sulla posizione di Giuseppe Greco. Dalle prime indagini spuntano alcuni precedenti penali per traffico di sostanze stupefacenti da parte del padre. L’uomo però non è stato preso in considerazione nella dinamica degli eventi. Solo degli attenti esami autoptici sui corpi che seguiranno nei prossimi giorni potranno restituire dettagli preziosi sulla morte di Domenico Romano (40 anni) e Ciro Chirollo (30 anni). Nonostante il periodo poco felice, tra contagi e restrizioni non si ferma la scia di rapine nell’area nord del paese.
Giovanni Gravoso