Se è noto, che la tradizionale Festa della Mamma, è dedicata ad omaggiare mamme e nonne con cioccolatini e fiori, forse non tutti sanno che le origini non sono proprio delle più allegre… A metà Ottocento, fu una famosa attivista americana (della Virginia) per i Diritti Umani, Ann Reeves Jarvis, a riunire delle donne che proclamassero istruzione e assistenza alle famiglie, in modo da migliorare le loro condizioni igieniche e ridurre così la mortalità infantile. Grande peso ebbe tale iniziativa, all’interno della Guerra Civile tra Nord e Sud. Quella che fa da sfondo al film “Via col Vento”. Le donne, quindi, si occupavano anche dei soldati feriti e divennero nucleo di lodevoli movimenti pacifisti. Tanto che, nel 1868, fu istituzionalizzata una Mother Friendship Day, allo scopo di riunire i parenti divisi dalle ostilità della guerra. Fu proprio la figlia di questa meravigliosa donna attivista, Ann Reeves Jarvis, che per onorare la sua memoria, il giorno della sua morte, 9 maggio 1905, diede vita ufficialmente al Mother’s Day nazionale. La prima festa autentica, si tenne in Virginia, il 10 maggio di tre anni dopo, per cui il Presidente degli Stati Uniti Woodrow Wilson scelse di istituirla ogni seconda domenica di maggio. La deriva commerciale, che in seguito, assunse la ricorrenza, fece soffrire molto Anna, la figlia della Jarvis, tanto che cercò di boicottarla attraverso un’Associazione, invano, fino alla fine del suo tempo, quando spirò sola e povera in una casa di riposo. Cosa c’entravano costosi regali con il calore del focolare domestico, con i valori umani della famiglia e della comunità più in genere? Anche in Italia, la festa sbarcò con uno stampo consumistico, negli anni ’50, quando si scelse maggio, in quanto mese mariano. Fu celebrata per la prima volta a Bordighera, paese che eccelle per la vendita di fiori, poco “economici”. Significativa indicazione di genere “materiale” dunque, non certo spirituale . Precedentemente però, andava forse pure peggio… ai tempi del regime fascista, dal quale fu istituita la prima Giornata Nazionale della Madre e del Fanciullo, il 24 dicembre 1933, in modo da sovrapporsi con le festività cristiane. Il fine totalmente propagandistico era di elogiare e promuovere le mamme che generavano più figli. Futuri braccia e cervelli da sottomettere al potere fascista. Si sta decisamente meglio oggi, quindi. Si è libere di essere madri mediamente prolifiche o di non sceglierlo per nulla. Eppure non sempre, lo si apprezza.
Buona Festa della Mamma!
Nina Panariello