RAFFAELE AURIEMMA: “RINNOVO INSIGNE? BENE HA FATTO PISACANE A RIVELARE LA CIFRA REALMENTE OFFERTA DAL NAPOLI, MA OCCORRE TENERE LA TENSIONE BASSA”
Tornano a diffondersi voci più o meno incontrollate sulla vicenda del rinnovo contrattuale di Lorenzo Insigne con il Napoli. Il giornalista napoletano, Raffaele Auriemma, intervenuto nella puntata odierna di Club Napoli All News in onda su Teleclub Italia, ha fatto chiarezza. “Bene ha fatto il suo procuratore, Vincenzo Pisacane, a parlare sanando un difetto di comunicazione chiarendo che il Napoli ha offerto poco più della metà di quei 5 milioni presunti. Questo perché quando gira, più che una voce, una notizia sul fatto che il Napoli avrebbe offerto quella cifra ad Insigne e lui non la accetta nonostante sia ragguardevole per uno di 31 anni che arriverebbe a guadagnarla fino ai 35 oltre ai bonus si provocano malumori tra i tifosi del tipo ‘cosa vuole? Perché fa così? Magari ha altro per le mani…’ facendosi convincimenti sbagliati”.
Al momento, però, a giudizio di Auriemma non c’è nessuna bilancia, perché “credo che Insigne andrà a giocare da qualche altra parte. Se è vero ciò che dice Pisacane, e non ho motivo di dubitarne, me ne farò una ragione e ne ho tutto il diritto, a differenza del presidente che avrebbe potuto evitare quella frase pur se corretta. Ma si parla del capitano del Napoli che sta lottando per lo scudetto e, quindi, occorre tenere tenere tensione bassa. Per cui, credo che la cifra giusta che potrebbe invogliarlo a restare sono i 5 milioni più i bonus, come si è letto da qualche parte, ma non credo che sia nella disponibilità del Napoli che ha deciso di abbassare il monte ingaggi. Uno sforzo potrebbe farlo solo per giocatori rappresentativi come Koulibaly, il quale ha tuttora delle richieste”. Il centrale difensivo rientrerà dalla squalifica con l’Inter appena dopo la sosta che è “benedettissima – ha chiosato Auriemma – perché il Napoli è arrivato scarico alla gara con il Verona, con sei gol realizzati nelle ultime cinque partite contro i 18 nelle precedenti 7 e questo basta a giustificare questa tesi”.
Antonio Di Monaco