In Italia si sono verificati cinque femminicidi nelle ultime cinque settimane. L’Istat nel suo ultimo report dal titolo “IL NUMERO DELLE VITTIME E LE FORME DELLA VIOLENZA”, nel periodo tra il 1 marzo e il 15 aprile del 2020 registra, un aumento di più del 73% di telefonate al numero verde antiviolenza 1522 riguardo allo stesso periodo del 2019, e quasi sempre sono casi di violenza domestica, i cui autori sono responsabili, mariti, fidanzati, conviventi o comunque maschi che offendono la loro appartenenza al Genere Umano.
Il 25 novembre 2020, nella Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, non è prevista alcuna manifestazione giacché sono stati soppressi tutti gli eventi a causa della pandemia innescata dalla SARS – Covid 19. La dovuta scelta ha il sapore amaro di una mediatica violenza per non riuscire a dare testimonianza e presenza a una situazione che non si può nascondere sotto il tappeto dell’assenza. È sempre più necessario costruire rapporti di comprensione e tolleranza e non lasciarsi sopraffare dall’odio e dalla violenza di maschi non educati, dalle famiglie e dalla società, al rispetto della vita umana e dei sentimenti delle proprie partner e delle Donne in genere. Tenere acceso il richiamo, continuo sul triste fenomeno indicando i nomi delle donne, che subiscono violenza, è un dovere di tutti e ancora di più dalle Istituzioni.
In occasione della Giornata internazionale, per auspicare il definitivo azzeramento della violenza contro le Donne, nel museo dell’arte contemporanea Donnaregina, inizierà a prendere corpo il progetto “La Scena Delle Donne”, con percorsi teatrali al quale parteciperanno le Donne a Forcella, per realizzare una nuova produzione teatrale, pensata dalla regista Marina Rippa, in versione digitale a causa delle disposizioni anti Covid19.
Nelle sale del museo si narreranno le esperienze di nuovi schemi di autodeterminazione e lotta nei confronti dei contesti che generano soprusi e violenza sui corpi e sulla psiche delle Donne. Il tutto evolverà in gradevoli rappresentazioni visive nei locali del museo Madre unitamente alle opere della sua collezione permanente.