Era nell’aria, e alla fine la protesta è arrivata puntuale e forse addirittura aspettata. L’alito soffocante di depressione e crisi economica ha dapprima avvolto la città in una fetida brezza condita d’ira funesta per poi trasformarsi in un eruzione di dissensi che ha preso di mira stamattina la sede di Corso Meridionale dell’Equitalia, responsabile per i dimostranti, degli ultimi episodi di suicidi che hanno colpito il capoluogo partenopeo (proprio ieri un imprenditore di Vico Equense si è tolto la vita nel parcheggio del santuario di Pompei dopo aver lasciato una lettera di accuse contro l’agenzia di riscossione), oltre che dell’esasperazione dei cittadini di fronte a continue richieste economiche da parte della società di riscossione tributi.
E così, quello che doveva essere un semplice sit-in si è trasformato in una vera e propria guerriglia urbana dove non sono mancate nemmeno le cariche delle forze dell’ordine. Tutto è iniziato quando i manifestanti hanno incendiato alcuni cassonetti usati per bloccare la circolazione, e lanciato poi uova piene di vernice rossa cercando di sfondare un varco tra le tre camionette della Polizia che tentavano di presidiare l’ingresso negli uffici. Gli agenti in tenuta antisommossa non hanno potuto far altro che respingere il gruppo spingendo e allontanando, ma forti deflagrazioni (probabilmente petardi o bombe carta) hanno reso ancora più problematica la situazione. Quando il traffico veicolare era ormai paralizzato è iniziato anche un massiccio lancio di pietre contro gli agenti con un successivo tentativo di irruzione all’interno degli uffici e a quel punto è iniziata la carica della Polizia.
I dipendenti della società, che fino a quel punto avevano continuato a svolgere il loro lavoro (c’erano anche cittadini all’interno della sede) hanno terminato le loro attività e Equitalia ha abbasstao le saracinesche in fretta e furia. La manifestazione è stata organizzata da ambienti dei centri sociali (all’incirca duecento persone che si sono date appuntamento a Corso Meridionale), riuniti nella sigla “Realtà di movimento napoletane contro Equitalia” e parecchi sono stati gli striscioni contro la società: “Chiudere Equitalia subito”, “Fermiamoli, ora basta!”, “Pignoriamo Equitalia”, e il più pesante che recitava: “Assassini”.Tra le richieste avanzate dai dimostranti c’è stata quella di chiudere gli uffici di Equitalia oggi per rispetto di chi si è suicidato.