Il Presidente di Unione Industriali Napoli – Confindustria Napoli, Maurizio Manfellotto, nel corso della sua relazione all’Assemblea dell’Associazione, svoltasi oggi martedì 29 giugno ha affermato che il PNRR, per rilanciare il l’Italia e il Mezzogiorno, deve essere associato da misure equilibratrici del divario storico tra Nord e Sud.
È fondamentale attuare politiche verso il meridione, che favoriscano la ripresa degli investimenti con azioni quali:
- una decontribuzione decennale per chi opera nel Sud,
- il decollo delle ZES – Zone economiche speciali,
- il potenziamento quantitativo e qualitativo delle Pubbliche Amministrazioni.
Per il Presidente Manfellotto, il sistema Confindustria e l’Unione Industriali Napoli, principalmente, devono verificare costantemente l’operato delle Istituzioni interessate, per evitare che perdurino contraddizioni e difformità tra quello che si dichiara e quanto in effetti si mette in pratica.
Tutte le forze economiche e produttive dei Territori devono, secondo le situazioni, affiancare, sostenere ovvero criticare sia il Governo sia gli Enti Territoriali.
Il Presidente dell’Unione Industriali di Napoli ha spiegato che la difesa degli interessi del Mezzogiorno, non significa avanzare rivendicazioni revansciste ma, piuttosto, recuperare competitività dell’intero sistema Italia. La crescita produttiva e occupazionale nel Mezzogiorno è la strada principale e unica da percorrere per ridurre il debito pubblico che ha raggiunto il 157,5% del Prodotto Interno Lordo.
Pertanto, occorre:
- contrastare tutti i tentativi di stralciare risorse destinate al recupero del divario territoriale;
- garantire la definizione dei livelli essenziali di prestazione e i diritti di cittadinanza in ogni area della Penisola;
- realizzare grandi opere che connettano il Mezzogiorno col resto d’Italia e d’Europa, seguendo le direttrici di marcia, tracciate da Bruxelles, della Digitalizzazione, dello Sviluppo sostenibile e dell’Inclusione.
Non è sufficiente avere risorse aggiuntive, è fondamentale spenderle e farlo nel migliore dei modi, adottando subito i poteri sostitutivi del Governo Centrale previsti in caso di ritardi e inadempimenti degli Enti Territoriali.
Le sfide che attendono Napoli e la Regione Campania avranno come protagoniste principali le imprese. È essenziale dunque – afferma il Presidente Manfellotto – che il dialogo con le istituzioni, a iniziare dalla Regione Campania, non si esaurisca in un adempimento formale finalizzato ad approvare scelte già assunte. La ricetta dell’ “uomo solo al comando” può avere avuto una sua logica nel momento più critico dell’emergenza sanitaria creata dal Covid19, ma non è ammissibile, nella fase prevista dal PNRR.
Bisogna in piena collaborazione tra tutti gli attori, costruire le condizioni che permettano di dare opportunità e futuro ai Giovani e quelli del Sud in particolare.
In Campania vi sono le condizioni per fare crescere il tasso di occupazione giovanile di 1,5 punti all’anno per i prossimi dieci anni almeno. Una sterzata decisa è essenziale e urgente, anche per il Comune di Napoli.
Il neo Sindaco di Napoli, Prof. Manfredi, anche per le sue esperienze professionali e di incarichi istituzionali precedenti, dovrà riconquistare la normalità di un’amministrazione del quotidiano e strutturale, senza le continue e corrosive battaglie ideologiche e le inutili e sterili polemiche con i superiori livelli istituzionali.
Si deve rilanciare Napoli come Smart City e metropoli europea, al centro del Mediterraneo, riconvertire le grandi aree urbane, sviluppare strategie e promuovere interventi nelle aree Est, Ovest, portuali e periferiche. Agire con una visione da concreto Sindaco di un’importante e vasta area metropolitana, densamente popolata con i Cittadini in attesa di riconciliarsi, con la speranza di un futuro migliore.
I fondi, che l’Unione Europea mette a disposizione del Paese e della sua parte territoriale storicamente più svantaggiata, occorre investirli in una buona spesa produttiva valorizzando il turismo, l’industria culturale, l’impresa manifatturiera e razionalizzando i servizi su una dimensione sovracomunale, anche assumendo esperienze di altre grandi città e aree nazionale ed europee.