Il Direttivo Regionale Medici per L’ambiente della Regione Campania, grazie soprattutto alla forte partecipazione del Dr A. Marfella, tossicologo,oncologo del Pascale, uomo idealista, ambientalista, medico cattolico dai forti ideali, pubblica una lettera aperta sui piu’ importanti social network e cerca, proprio grazie al forte tam tam della rete, di sensibilizzare istituzioni ed opinione pubblica riguardo il rapporto, oramai divenuto scientificamente provato, tra tumori ed ecomafie. La lettera, dai toni provocatori, è stata volutamente pubblicata integralmente e, oltre alla firma del Dott. Marfella, anche il Dr G. Rivezzi, Dr. G. Comella, Dr. G. Esposito, Dr. G. Ciannella, condividono integralmente i diversi punti della pubblicazione.
Noi credevamo che in Italia i 130 milioni di tonnellate l’anno di produzione di rifiuti industriali fossero ben separati, tracciati e correttamente smaltiti rispetto ai circa 30 milioni di tonnellate di rifiuti urbani prodotti. Abbiamo dovuto invece apprendere, dai rapporti sulle ecomafie, che di non meno di circa 30 milioni l’anno di rifiuti industriali prodotti, pari a circa l’intera produzione di rifiuti urbani, perdiamo le tracce da oltre trent’anni.
Noi credevamo che lo Stato Italiano facesse una dura e serrata lotta alla evasione assassina dei circa 5 milioni di tonnellate l’anno di rifiuti tossici industriali che invece da oltre trenta anni, con un flusso costante da nord verso sud, hanno avvelenato , avvelenano e continuano ad avvelenare la Campania e tutto il Sud di Italia e le sue discariche per rifiuti urbani : da Pianura a Terzigno, da Serre a taverna del Re, da Ferrandelle a San Tammaro, dalla Basilicata alla Puglia, alla Calabria.
Noi credevamo che i TIR che trasportano i rifiuti urbani, di responsabilita’ e gestione pubblica, e i TIR che trasportano i rifiuti industriali, di responsabilita’ e gestione privata, fossero facilmente e ben tracciabili e controllati via satellite, come oggi avviene per qualunque cittadino che cammina con un cellulare acceso nella propria tasca, e invece sappiamo oggi che non accade e non accadra’ ancora per molti anni a venire.
Noi credevamo che i 50 anni dalla Peste del cancro annunziata dai geologi a Castelvolturno si calcolassero dal 2010 e non, come invece è, dalla data degli sversamenti presunti e cioe’ dal 1980!
Noi credevamo che il cancro colpisse prevalentemente gli anziani e non i giovani sotto i 40 anni come ognuno di noi puo’ ormai constatare nelle proprie famiglie in questa Regione.
Noi credevamo che i rifiuti apparentemente infiniti che ammorbano la Provincia di Caserta fosse la munnezza urbana della inciviltà dei cittadini napoletani e casertani. E invece abbiamo dovuto apprendere che non esiste una sola discarica a norma per rifiuti industriali prodotti in tutta la Regione Campania e che i rifiuti che infestano le discariche a Caserta e uccidono col cancro i cittadini della Provincia più giovane di Italia, non sono i rifiuti urbani di Napoli ma quelli industriali di tutta la Campania e di tutta Italia.
Noi credevamo che in Campania mancassero gli inceneritori, e oggi sappiamo che non è vero. La Campania da tempo è la terza regione di Italia con una potenza di incenerimento di oltre 600mila tonnellate l’anno di rifiuti urbani su una produzione totale di non piu’ di 2.4 milioni di tonnellate l’anno, mentre invece scopriamo che la Campania è la prima e unica regione al mondo A RIFIUTI ZERO INDUSTRIALI, non disponendo di una sola discarica a norma e di un solo impianto a norma per smaltire i propri e gli altrui rifiuti industriali e tossici.
Noi credevamo che vergogne come quella di Agrimonda a Mariglianella, dove rifiuti speciali tossico nocivi come pesticidi bruciati restano a terra ad inquinare le falde acquifere coperti da un telo di plastica per oltre venti anni dipendesse da semplice ignavia della politica locale. Noi non credevamo che fosse una precisa strategia industriale che crea la assenza di discariche per rifiuti speciali e quindi obbliga, per smaltire questa tipologia di rifiuti fuori regione , a pagare oltre tremila euro a tonnellata , mentre il Comune di Napoli , oggi, per smaltire i propri rifiuti urbani in Olanda, paga con le nostre tasse delle TARSU non piu’ di 90 euro a tonnellata!
Noi credevamo che l’Italia fosse oggi finalmente uno Stato unitario e che la Salute fosse un diritto costituzionale sancito e tutelato dall’art 32 della Costituzione e non credevamo che dopo oltre trenta anni non ci fosse ancora una valida rete di registri tumori in Campania per dare almeno giustizia ai nostri ormai infiniti malati di cancro.
Noi sappiamo per certo oggi che nel solo anno scorso (2011 vs 2010) abbiamo registrato sul territorio della Provincia di Caserta il 61% di incremento della spesa farmaceutica territoriale per i soli farmaci contro i tumori.
Noi credevamo che ci fossero problemi economici nella nostra Regione per perdere ancora anni a finanziare con 1.5 milioni di euro una valida rete di Registri Tumori! Noi non potevamo credere che si sarebbe preferito invece contemporaneamente finanziare con 2.8 milioni il portale web regionale e non la rete dei Registri Tumori dopo questo immane disastro ambientale!
Dateci finalmente una valida rete di Registri Tumori in Campania, almeno per dare contezza esatta, un minimo di giustizia e la speranza che esista ancora uno Stato e una Sanita’ pubblica nella nostra Campania!
Noi credevamo che l’Italia, dopo 150 anni, avesse dei problemi come Stato unitario e che molti , come i leghisti del nord, volessero tornare autonomi in uno Stato indipendente chiamato Padania.
Noi non credevamo che dopo 150 anni non il sangue dei nostri eroi risorgimentali, ma il sangue inquinato dei nostri concittadini del sud e del nord avrebbe finalmente reso unito, nel dolore del cancro creato e voluto dal deliberato massacro della Prevenzione Primaria, questa grande Nazione!
Infine, l’associazione Mano Bianca in collaborazione con dubito.it ha invitato, Domenica 20 Maggio 2012 ore 11:00 sui giardinetti di Caivano, il Dott. Antonio Marfella, oncologo e tossicologo del Pascale per aprire un dibattito riguardo la tematica: AMBIENTE e SALUTE.