Napoli nella letteratura mondiale: i racconti di quattro autori

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Napoli nella letteratura: tra gli autori che hanno intrapreso, come consueto, il grand tour, 4 l’hanno resa protagonista delle proprie opere

Napoli nella letteratura-  Come consueto nel XVIII secolo, era reputato formativo che gli intellettuali delle più nobili famiglie costruissero  la loro erudizione  attraverso un viaggio in Europa che comprendesse anche l’Italia. Gli autori che hanno visitato la bella penisola e poi, giunti a Napoli, che hanno amato il capoluogo partenopeo, sono stati tanti; e tanti, sono stati anche coloro che hanno traslato la nostra bella città nella loro letteratura, decantandone le bellezze.

Oscar Wilde, Feder Dostoevskij, Stendhal, e Johann Wolfgang von Goethe, sono tra questi. O. Wilde giunse a Napoli nel 1897, e proprio da Posillipo dove si trovava, ammirando la bellezza del golfo di Napoli, esordiva in tal maniera nel suo diario di viaggio :“Sento ritornare tutti i miei poteri”. Durante la sua permanenza in città, si occupò della “Ballata del carcere di Reading” e nutriva fortemente la speranza che in futuro potesse essere tradotta in italiano, e poi trasformata in una pièce teatrale.  Dostoevskij invece, ne “L’idiota”, sognando una Napoli che racchiude in se la bellezza che porterà salvezza al mondo, la descrive come una nuova Gerusalemme che “troppe volte s’è scoperta umiliata e offesa per colpa dei demoni che l’hanno violentata in nome di un solo dio, il denaro”. In relazione a  E ancora, Stendhal, tra il 1829 e il 1942 nel soggiorno napoletano, pubblicò una serie di racconti, raccolti poi nel volume “Cronache italiane” uno spaccato di storia riportata con elegante, inimitabile poesia. Durante il suo soggiorno nella città partenopea afferma: “In Europa ci sono due capitali: Parigi e Napoli”.

L’autore tedesco Goethe poi, giunse a Napoli nel 1786, e dedicò un’intera opera alla città partenopea: “Viaggio in Italia”.  Ha così affermato  “Napoli è un paradiso. Tutti vivono in una specie di ebbrezza e di oblio di se stessi. A me accade lo stesso. Non mi riconosco quasi più, mi sembra di essere un altro uomo. Ieri mi dicevo: o sei stato folle fin qui, o lo sei adesso”. Il suo amore per Napoli tra l’altro era già deducibile dalla sua nota affermazione “Vedi Napoli e poi muori”. Insomma Napoli è stata oggetto di folle amore a adorazione per tutti gli artisti del passato tra cui i suddetti e ancora oggi non smette di far innamorare i suoi visitatori.