SACCO: “STAGIONE DEL NAPOLI DA 7,5: PIU’ ALTI CHE BASSI NEL PRIMO ANNO DI SPALLETTI”

di Antonio Di Monaco
“La stagione del Napoli la divido in due parti: la prima, fino a febbraio con Covid e coppa d’Africa e gli infortuni con un voto che va oltre il sette, quasi otto. Ci sono state partite con dodici giocatori di movimento e tre portieri, vedi la partita con la Juve; la seconda con le tre partite ‘maledette’ che potevano portare alla lotta scudetto e in cui forse bisognava fare scelte tattiche diverse per rendere le gare più imprevedibili, i calciatori potevano dare di più ed essere a loro volta più motivati e poi ci sono le ultime 4 partite sono state vinte con 13 reti fatte e una subita. Alla fine, do un sette e mezzo perché arrivare terzi davanti a Juve, romane e Atalanta è tanta roba: il primo anno di Spalletti è stato più di alti che di bassi”. E’ l’analisi del giornalista, Alessandro Sacco, intervenuto a Club Napoli All News in onda su Teleclub Iitalia sull’annata calcistica azzurra che si è appena conclusa.
“Il Napoli è stato bravo nella prima parte del campionato con gioco verticale e gol. E’ mancato il piano B, ovvero l’imprevedibilità – ha osservato – con le squadre che al Maradona ti pressano. I primi due acquisti sono molto validi fisicamente e credo che gli azzurri possono ancora giocarsela per i primi posti. Allo stesso tempo – ha concluso Sacco – bisogna trovare il percorso giunto per i talenti della primavera come Vergara, Ambrosino e Idasiak: il Napoli deve crederci e puntarci valorizzando il tesoretto che ha in casa”.