Nel casertano, un blitz dei carabinieri stamani ha fermato venti braccianti agricoli provenienti dall’Est, senza regolari contratti per lavorare nei campi. Severo il provvedimento dei militari che seguivano da tempo le attività abusive svolte a danno degli stranieri. Con la partecipazione del NIL (Nucleo Ispettorato del Lavoro) molto attivo in queste faccende sono state sospese ben quattro aziende. Ora i titolari dovranno rispondere a diverse accuse tra cui quella legata alla mancata regolarizzazione contrattuale dei dipendenti costretti a sopportare tante ore di lavoro per pochi soldi. Il blitz rientra in una task force denominata SU.PR.EME e comprendente anche gli ispettorati di Sassari, Roma e Salerno.
Caporalato: un fenomeno senza fine
Il fenomeno del caporalato sembra non cessare, nonostante i passi avanti fatti nel settore lavorativo e per i diritti degli immigrati. Sono sempre in maggioranza le aziende che trattano gli uomini come veri e propri animali da lavoro. Persone sfruttate, ai limiti della dignità, senza alcun diritto o voce in capitolo. Secondo le istituzioni, al momento le denunce sono ancora poche in quanto si cerca di far leva sull’estrema condizione di povertà in cui versano i lavoratori. Un fenomeno che riporta indietro nel tempo, ad una società ancora poco sviluppata, quando i principi di democrazia ed uguaglianza lasciavano il posto ad egoismo, manie di potere e corruzione. Caratteristiche non molto diverse da quelle mostrate dai nuovi “padroni”.
Giovanni Gravoso