Tutto pronto per l’istallazione di un cavo a fibra ottica posto nei fondali del mare flegreo: Lo annuncia Francesca Bianco, ex direttrice dell’Osservatorio vesuviano di Napoli che sottolinea anche un potenziamento dell’impianto già in dotazione. Insediatasi ad agosto per la direzione dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia la scienziata ha ricordato l’importanza del litorale del monitoraggio di tutto il territorio flegreo, compresa la caldera attiva nel fondo del mare.
“Nei Campi Flegrei installeremo, appena ci saranno le condizioni per farlo, un cavo a fibra ottica sottomarina che ci darà soluzioni nuove per la conoscenza della caldaia sommersa. I Campi Flegrei da alcuni mesi sono interessati da uno sciame sismico collegato a una ripresa del bradisismo, che produce a Pozzuoli e dintorni un sollevamento del suolo e suscita inevitabili preoccupazioni nella popolazione. C’è già un sistema integrato multiparametrico all’avanguardia in Italia che studia i Campi Flegrei, il vulcano più attivo del territorio. E’ il sistema Medusa che già funziona per i dati marittimi e che verrà ulteriormente potenziato nei prossimi mesi con questo cavo sommerso. I vulcani n Italia sono tanti, più di quanti ci si immagina. Quello attivo più a nord è ai Colli Albani, poi scendendo ci sono Vesuvio, Campi Flegrei, Etna e i tanti siciliani. In generale li studiamo al meglio con le nostre risorse tecnologiche, in nelle aree urbanizzate su cui facciamo continui monitoraggi”.
Una situazione che non deve allarmare la cittadinanza, abituata a convivere con i movimenti terrestri causati dal bradisismo. L’attenzione sulla condizione vulcanica dei Campi Flegrei resta alta: ulteriori miglioramenti delle strumentazioni di monitoraggio non possono che aumentare precisione e velocità di controllo per una tempestiva comunicazione.
Giovanni Gravoso