Un sogno atteso 33 anni, un sogno vissuto ad occhi aperti in tutta questa stagione, trionfale. Una stagione partita senza i favori del pronostico, ma con quella consapevolezza che non c’era quasi nulla da perdere. Gli occhi sono pieni di gioia, oggi, ma non erano cosi ad inizio stagione. Dai due ritiri alle amichevoli pre campionato, poi di colpo la grande bellezza. A Verona, quando ancora il sol leone di agosto illuminava l’estate napoletana, in campo c’era una squadra famelica, vogliosa di vittorie, di cambiare il corso della storia. La lunga cavalcata settimana dopo settimana e poi l’incognita del Mondiale. Napoli primo, sempre più primo, prima di una sosta anomala. Il Mondiali visto in tv senza l’Italia ma con una magica Argentina che come nell’86, con Dios, conquistava la Coppa del Mondo. Primi segnali, primi corsi e ricorsi. Poi a gennaio la sconfitta, la prima, si proprio così, la prima sconfitta in un campionato fatto quasi sempre di vittorie. A margine un girone di Champions favoloso: Liverpool e Ajax prese a pallonate e qualificazione agli ottavi senza patemi. L’Inter sembra destarci ma il Napoli riparte, il Napoli vola e conquista il titolo d’Inverno. La cavalcata continua, gli azzurri dopo lo schiaffone a San Siro ripartono più forti e più belli che mai. In Champions arrivano ai quarti, mai successo nella storia della Coppa dalle grandi orecchie, ma il Napoli vuole il Campionato. La città inizia ad imbandierarsi già a fine febbraio, la sconfitta con la Lazio non preoccupa il Napoli c’è. Osimhen, Kvara, Di Lorenzo, Lobotka, Kim solo per citarne alcuni, hanno la fame giusta, la sfrontatezza dei giovani che vogliono conquistare il mondo, Spalletti non vuole restare l’eterno secondo, il presidente vuole coronare il suo sogno di portare il tricolore a Napoli dopo solo Maradona. La vittoria a Torino, al 93’ con Raspadori contro una Juve, sempre beffarda, è l’apoteosi, la matematica non è ancora certezza ma 10mila napoletani si riversano in strada a Capodichino per il tributo trionfale ad una squadra che ci ha fatto sognare e non conta una “strana” eliminazione in Champions ai danni del Milan, non conta perché anche il sistema calcio forse voleva cosi. Napoli vuole il Tricolore, Napoli vuole essere sul tetto d’Italia, Napoli è Campione d’Italia. Godi Napoli, godete napoletani!