Sta quasi per scattare la fatidica ora X. Indiscrezioni da Palazzo Santa Lucia dicono che ormai i giochi sono fatti; al massimo entro la fine della prossima settimana avremo il nuovo assessore all’agricoltura, al posto di Vito Amendolara. Ogni momento potrebbe essere quello decisivo dopo l’incontro di coordinamento regionale del Popolo della Libertà dell’8 giugno, già rinviato in diverse occasioni.
A combattere per la designazione tre donne: la consigliera regionale irpina Antonia Ruggiero, la capogruppo vicaria del Pdl di Mondragone, Daniela Nugnes, e l’altra consigliera Bianca D’Angelo. Antonia Ruggiero sembrerebbe la favorita in quanto benvoluta dai vertici nazionali del partito e sostenuta direttamente dal presidente Silvio Berlusconi, sebbene la sua nomina non coincida con gli interessi dell’Udc e in particolare del vicepresidente della regione Campania, Giuseppe De Mita.
A tal proposito la sua nomina potrebbe essere considerata una scelta tattica e soprattutto politica. La Ruggiero inoltre, dovrebbe anche essere tra i candidati alla Camera nella prossima tornata elettorale, insieme a Domenico De Siano. Nel caso dell’investitura, la consigliera avellinese potrebbe abbandonare lo scranno consiliare del Centro Direzionale oppure decidere di conservare il doppio incarico. Se la scelta dovesse ricadere proprio sulla Ruggiero, come da pronostico, per l’Irpinia significherebbe conquistare altre due poltrone in Regione. Circa due anni fa, il Pdl irpino sottoscriveva al Governatore una istanza per rivendicare una maggiore partecipazione degli eletti e dei rappresentanti del territorio nell’esecutivo regionale. Tuttavia la nomina di Antonia Ruggiero all’assessorato all’agricoltura non garantirebbe necessariamente -come preannunciato dagli schemi di partito -un posto in consiglio regionale a Gino Cusano, primo tra i non eletti del partito.
Le altre due canditate in lizza per l’incarico di assessore regionale, Bianca D’Angelo e Daniela Nugnes, sembrerebbero partire in svantaggio. La prima però, compagna dell’eurodeputato Enzo Ravellini, prima coordinatore Fli poi di nuovo al Pdl, potrebbe ottenere anche il consenso dell’Udc, forse proprio per evidenziare la rottura con la candidata irpina. Alla Nugnes invece sembra sia già mancato anche l’appoggio degli esponenti casertani del partito.
In questo marasma politico, sebbene non abbia più un ruolo ufficiale e sia ancora sotto processo, continua ad aleggiare l’ombra di Nicola Cosentino. Sembrerebbe infatti che la candidatura di Gennaro Nocera, fedelissimo del senatore Enzo Nespoli, sia stata appoggiata proprio dal politico casalese.
In bilico sembra ci sia anche la poltrona dell’assessore al bilancio. Tra gli aspiranti assessore compare anche il capogruppo regionale del Pdl, il politico Fulvio Martusciello, chiaramente schierato dalla parte di Stefano Caldoro nel recente confronto-scontro con Nitto Palma. L’inserimento di Martusciello nei banchi regionali sarebbe, da parte di Caldoro, un manifesto segnale di rottura con la linea cosentiniana del partito. Tralasciando per un momento i candidati alla poltrona, è ipotizzabile anche un riassetto nell’ambito delle deleghe regionali.
Alla luce dell’evidente pressing sul governatore da parte di partiti e consiglieri regionali, dunque, il restyling in giunta dovrebbe essere quasi pronto. Al momento il Governatore Caldoro sembrerebbe poco propenso ad inserire nell’esecutivo altri membri interni al consiglio, l’unica certezza (o quasi) resta quella di una sola rappresentanza rosa all’interno della Giunta, insieme all’Assessore Caterina Miraglia.
L’idea di Caldoro, nel caso il partito non dovesse dare un’indicazione precisa e soprattutto unanime sulla designazione, è innazitutto quella di fronteggiare la crisi economica e di dare spazio ad altri, magari esterni al consiglio regionale, senza tener conto dell’influenza politica. Il nome fatto dal governatore sembra sia quello di Lina Lucci, segretario regionale Cisl ma fra le tre aspiranti principali, alcune indiscrezioni dicono che Caldoro preferisca la D’Angelo. Il Governatore potrebbe quindi decidere autonomamente ed evitare altri conflitti interni.