«Se Mazzarri è l’uomo giusto? Recuperò quel -11 con la Reggina e lo conosco bene fin da quei tempi, è gran lavoratore di campo e farà uguale, ma da qui a dire che Napoli riuscirà a risollevarsi, bisogna essere prudenti. Il problema sarà far ruotare l’organico e centellinare le energie: il Napoli è corto in mezzo al campo con gli incontristi, c’è solo uno bravo, ma acerbo come Cajuste. Non sappiamo che tipo di pressing possa adottare, bisognerà aspettare. Ma con Mazzarri può tornare anche il Napoli arrembante come succedeva nei recuperi per rimontare o vincere le partite». È la valutazione espressa dal giornalista del Corriere dello Sport, Rino Cesarano, nel suo intervento a Club Napoli Night, condotto da Francesco Molaro, in onda su Teleclub Italia dalla “Pizzeria al 22” di Giovanni Improta alla Pignasecca.
Nel corso della gestione Garcia, «i giocatori si sono venuti a trovare senza il preparatore che li conosceva come una famiglia senza i propri congiunti; l’approccio iniziale – ha osservato – non è stato l’ideale per rimotivare spogliatoio e poi tutto è avvenuto a catena, ovvero gli infortuni, ma anche quelli di mercato come affermò anche lo stesso allenatore. Infatti, anche la «programmazione a livello atletico è stata discontinua dopo gli stop in successione a Castel Di Sangro e i vari impegni vari che hanno indotto ad abbassare i carichi. Invece – ha sottolineato Cesarano – Pondrelli è in grande sintonia con Mazzarri, cura singolarmente i giocatori e li divide anche in gruppi in base a ciò su cui devono lavorare. A Bergamo con l’Atalanta conteranno la prestazione e l’atteggiamento. Poi – ha concluso – se il Napoli ne uscirà indenne, andrà a Madrid con un’autostima diversa considerando che mancheranno alcune pedine fondamentali agli spagnoli».
Antonio Di Monaco