L’ex arbitro internazionale e attuale dirigente dell’AIA (Associazione Italiana Arbitri), Alfredo Trentalange, ha parlato in esclusiva alla trasmissione Club Napoli All News, in onda su Teleclub Italia, intervistato dal direttore, Francesco Molaro, nello spazio condotto da Bruno Giaquinto, ripercorrendo i suoi 20 mesi da presidente dell’AIA e illustrando il programma della sua nuova candidatura.
Trentalange ha sottolineato come il suo mandato, interrotto prematuramente, abbia già segnato una svolta per l’AIA: «In 20 mesi abbiamo avviato importanti innovazioni, come il doppio tesseramento. Permettere ai calciatori di diventare arbitri e viceversa ha creato un legame più diretto tra le due figure. Questo ha portato calciatori in grado di comprendere meglio le dinamiche arbitrali e arbitri capaci di parlare la stessa lingua dei giocatori».
Tra i risultati più significativi, ha ricordato l’introduzione di nuove modalità di valutazione e trasparenza: «Abbiamo istituito una commissione di osservatori più terza e reso più dirette le comunicazioni delle graduatorie arbitrali, riducendo ansie e incomprensioni. Inoltre, ci siamo aperti maggiormente alla comunicazione pubblica, con arbitri di livello internazionale ospiti sui media nazionali e locali».
Trentalange ha delineato le linee guida del suo nuovo programma, improntato su autonomia tecnica, innovazione tecnologica e formazione: «Abbiamo individuato un direttore tecnico sportivo, un arbitro internazionale che garantirà totale indipendenza nella gestione tecnica. Le risorse economiche, già individuate grazie a nuovi partner, saranno destinate al miglioramento dei rimborsi spese, all’acquisto di materiale tecnico e alla creazione di una vera Academy per la formazione dei giovani arbitri. L’uso della bodycam per combattere la violenza, l’intelligenza artificiale per migliorare le performance arbitrali, e una maggiore presenza sui social per raccontare le storie degli arbitri: sono strumenti che dobbiamo sfruttare per crescere».
Un tema centrale dell’intervista è stato quello della violenza contro gli arbitri, un problema che Trentalange conosce da vicino: «Ricevevo chiamate ogni weekend su aggressioni subite dai nostri ragazzi. La violenza è prima di tutto verbale e psicologica, ma le 519 aggressioni registrate nella scorsa stagione sono inaccettabili. Questo è un problema che danneggia il calcio stesso, non solo l’arbitro».
Nella sua squadra, Trentalange ha annunciato la presenza di Katia Senesi come vicepresidente vicario, la prima donna in questa posizione nella storia dell’AIA. «La presenza femminile è fondamentale per un’associazione moderna e inclusiva. Figure come Maria Sole Ferrieri Caputi, arbitro in Serie A, sono simbolo di un cambiamento che vogliamo continuare a promuovere».
Infine, Trentalange ha parlato dell’importanza della tecnologia nel calcio: «Il VAR è ancora giovane e il protocollo va migliorato, ma la tecnologia è fondamentale per portare giustizia sul campo. Gli arbitri non vogliono il potere, vogliono la verità. Bisogna sperimentare con coraggio, anche con il tempo effettivo, per garantire maggiore equità nel gioco». L’intervista si è conclusa con un richiamo all’importanza della reciprocità tra calciatori e arbitri: «Oggi abbiamo giocatori con maggiore cultura e consapevolezza. La relazione tra arbitro e atleta è il cuore del calcio, e deve basarsi sul rispetto reciproco».
Antonio Di Monaco