Si, è proprio lui in foto accanto ad Alessandro Siani: Luigi De Magistris. Il Sindaco di Napoli, lo stesso uomo che solo pochi giorni fa, appresa la notizia d’una nuova sanguinosa faida nel quartiere Scampia, parla ai napoletani di “patto” capace di coinvolgere tutte le istituzioni affinchè il quartiere sia reso piu’ sicuro. Ai cittadini però non basta guardarlo solo in foto, il sindaco, chiedono di più e sul web parlano chiaro: chiedono la sua presenza nella periferia a Nord di Napoli. Ai cittadini di Scampia, infatti, non bastano piu’ le parole, i tanti messaggi su facebook o le frasi “twittate” sul web, chiedono che venga a verificare di persona lo stato di sicurezza del quartiere.
La foto parla chiaro: è stata scattata a Luigi De Magistris e Alessandro Siani, rispettivamente sindaco di Napoli e attore comico partenopeo, ieri pomeriggio, quando il primo cittadino è stato accolto sul set dell’attore. Uno scatto, un click, ed è tutto in rete: grazie a facebook, la foto in brevissimo tempo ha fatto il giro del web, scatenando le ire di molti cittadini che chiedono al sindaco di rappresentare diversamente la città, oltre alla sua presenza dove c’è bisogno, non solo dove gli obiettivi dei media puntati possano immortalare la sua immagine.
Scampia, da giugno ad oggi, ha visto grondare sulla propria terra una scia di sangue che conta ben 6 morti, riconducibili alla faida per il controllo del narcotraffico nel quartiere. Prima erano i “Di Lauro” contro gli “spagnoli”, i cosiddetti “scissionisti”: morte, morte e ancora morte, oltre a pentiti e arresti che hanno fermato le due fazioni. Piano però le le piazze di spaccio sono state riconfigurate e, si sa, il denaro della droga non dorme mai, tanto da far nascere una nuova lotta per il controllo del quartiere.
Napoli è una città meravigliosa, si sa, ma da tempo paga, soprattutto a Scampia, un prezzo troppo alto: la vita. Stamattina al Comune di Napoli c’era la presentazione del “Napoli Pizza Village”, ovvero pizza a go-go su lungomare liberato, tutto questo è meraviglioso. Peccato però che Scampìa e i suoi cittadini, invece, non possano gioire altrettanto: non sono liberi, purtroppo.
Dario Aloja