Si scrive Marek, si legge “Patrimonio”. Lo slovacco dalla cresta magica non è più lo stesso dell’era Marino. E’ proprio all’ex d.g. che si deve il suo approdo a Napoli, ma di strada ne ha fatta tanta con le sue gambe. 25 anni, un metro e ottantatre per 79 kg. Non sono di certo questi i numeri che, però, fan parlare di lui. A Napoli preferiscono il 61, quota gol realizzati in maglia azzurra dal 2007 ad oggi. Tra campionato e Coppe, Marek ha sempre saputo trovare un po’ di spazio, mettendo a segno di anno in anno un numero sempre più cospicuo di reti. Di talento ne ha da vendere, tanto quanta la grinta che sprigiona in ogni incontro. Un nuovo ruolo, il suo, che quest’anno ha già saputo metterlo in luce. Con l’addio di Lavezzi, Mazzarri ha ristabilito l’equilibrio della squadra. Per lo slovacco niente più ‘tridente delle Meraviglie’, il tecnico ha deciso di rinforzare il centrocampo, restituendogli la possibilità di dar libero sfogo alla fantasia. Più qualità, ordine e precisione, è lui il perno di questo nuovo Napoli. La scaramanzia, quella che da buon napoletano acquisito l’ha portato a scegliere il 17 come numero di maglia, questa volta preferisce metterla da parte. Quella parola lì, che l’anno scorso per mesi ha tenuto vive le speranze di un’intera città, adesso si fa meno fatica a pronunciarla. Ci sono la Juve e la Lazio a far compagnia al Napoli in vetta alla classifica, ma era dai tempi di Maradona che non si manteneva il primato dopo le prime tre giornate di campionato. “Quest’anno siamo consapevoli di potercela giocare con chiunque. Diamo l’impressione d’essere più maturi, ma avvertiamo pure noi questa nuova dimensione e penso che le prime tre partite l’abbiano dimostrato”, queste le parole dello slovacco intervistato dal ‘Corriere dello Sport’. “Ora si può e a Napoli sarebbe fantastico – aggiunge il leader azzurro- ma per evitare rischi inutili bisogna sempre mettere il risultato al sicuro quando se ne hanno le possibilità. Poi va a finire che si prende gol in chiusura di primo tempo, che si corrano rischi inutili”, ma di sicuro l’esperienza di questi ultimi anni si rivelerà utile per non sbagliare. Ci crede e continua a ribadirlo: “Ho ancora dinnanzi agli occhi le scene dopo il successo all’Olimpico, sulla Juventus, in coppa Italia. Siamo un gran bel gruppo, abbiamo alle spalle una società seria, che ha un progetto e lo porta avanti da anni”. Poi è tempo di complimenti. Qualche parola per i suoi compagni e gli elogi per quel mister che ha tanto creduto in lui: “Per noi ha rappresentato, sin da quando è arrivato, il valore aggiunto. Ha ottenuto risultati, ci guida con sicurezza, rappresenta un raro esempio di longevità: in Italia non c’è l’abitudine di far durare così a lungo un tecnico e lui è qui da quattro stagioni e continuiamo a migliorare”. Continua l’era Mazzarri, continuano i passi da gigante. Napoli ci crede, nella speranza che alle parole di Marek continuino ad aggiungersi anche i fatti.