“Siamo preoccupati per come sta nascendo questa nuova legge regionale per il turismo che rischia di dare poteri alle Province che come tutti sappiamo scompariranno”. Queste le prime dichiarazioni di Rino Strazzullo segretario generale della Uiltucs Campania dopo l’audizione in Terza commissione regionale dove era presente anche l’Assessore De Mita. “La Uiltucs ha voluto esserci proprio per capire questa bozza di legge cosa prevede. Abbiamo – dichiara Rino Strazzullo – paura che questa nuova agenzia, che sostituirà l’Ept, sarà utile solo per il solito valzer di poltrone, per nuove consulenze e nuovi Cda da costituire. Le preoccupazioni, ancora, arrivano dal fatto ch,e sempre le Province, gestiranno le autorizzazioni ad esercitare delle agenzie di viaggio e delle agenzie turistiche. Sempre per l’Ept, in qualità di organizzazione sindacale, chiediamo di capire dove finiranno i lavoratori, quali saranno i criteri di spostamento? Anche perché nessuno ha concertato con noi sindacati i metodi. Qui c’è solo da stigmatizzare – continua Strazzullo – il totale scollamento tra chi fa turismo e le istituzioni, non affrontando realmente le tematiche fondamentali di questo settore che deve essere un volano per il lavoro”. La Uiltucs propone quindi di attivare dei tavoli concertativi anche con gli Enti Bilaterali del settore atti anche a trovare anche la stabilizzazione dei dipendenti. Questo perché ci sembra chiaro che la Regione non ha verificato le regole della riforma del lavoro mettendo a rischio il lavoro degli stagionali e mettendo di fatto a rischio ancora una volta i precari. “Inoltre – continua Strazzullo, presente all’audizione in Terza Commissione – dopo il ricorso vinto per il bando sulle guide turistiche, portato avanti proprio dalla Uiltucs, in questa bozza di legge non si legge il rapporto con i Beni Culturali che a quanto si dice dovrebbero essere un valore aggiunto per il turismo in Campania”. La Uiltucs quindi propone, soprattutto per tutelare i lavoratori di seguire l’esempio della Regione Lazio. “Nella legge regionale del Lazio sul Turismo – conclude Strazzullo – mette tra i punti fondamentali che: ‘al fine di non disperdere le professionalità e le eccellenze’ si stabilisce che il lavoratore operante nelle strutture ricettive e turistiche (dove si comprendono anche i pubblici esercizi) sia applicata la contrattazione nazionale del turismo”.