Il Comitato Civico S. Maria di Portosalvo, che da anni si batte per la salvaguardia e la tutela del patrimonio storico, artistico, architettonico, culturale, antropologico e sociologico della Chiesa di S. Maria di Porto Salvo, delle zone limitrofe e delle altre Chiese consacrate ma non valorizzate o addirittura chiuse al pubblico in Napoli, denuncia da tempo, soprattutto a seguito delle numerose segnalazioni di cittadini partenopei stanchi dei problemi infiniti e perennemente irrisolti che destano le cosiddette pavimentazioni “lapidee”.
Questo tipo di pavimentazioni, attualmente sotto tutela dalle Soprintendenza per i Beni architettonici della Provincia di Napoli,da sempre costituite da pietre di vario formato e dimensione che costituiscono sia un innegabile valore culturale che un elemento di grande pregio e qualità architettonica. La presenza della pavimentazione, particolarmente importante in prossimità degli edifici storici, in una città il cui centro storico vanta il primato di essere Patrimonio mondiale dell’umanità protetto dall’Unesco, sono ampiamente consolidate nell’immagine che i turisti hanno di Napoli. La loro manutenzione o il loro degrado, infatti, incide in maniera esponenziale dal punto di vista qualitativo per il turista che, senza alcun dubbio, racconterà in patria degli spazi architettonici visitati e del loro stato attuale.
Allo stesso tempo, sotto gli occhi di tutti, continuano ad accumularsi i problemi che tali pavimentazioni arrecano alla viabilità, alla qualità di marcia ed agli edifici circostanti, soprattutto a causa delle forti vibrazioni indotte dai continui cantieri aperti per il ripristino delle pavimentazioni. Appare quindi evidente che il problema delle pavimentazioni lapidee dovrebbe essere affrontato dall’amministrazione con un approccio ingegneristico e specialistico che, da un lato analizzi e controlli in maniera scientifica lo stato di “salute” delle pavimentazioni, dall’altro tuteli la conservazione d’un materiale pregiato che, senza alcun dubbio, costituisce un innegabile identità culturale del nostro corredo urbano.
Diminuisce intanto la pavimentazione lapidea in tutta la città, compreso il centro storico, e aumenta il bitume e l’asfalto con “pasticciati rattoppi” che, di fatto, cronicizzano la situazione. La pessima posa e la scarsa manutenzione, infatti, portano all’ attenzione del turista di turno, oltre a tanti partenopei attoniti, uno spettacolo indecoroso che quotidianamente danneggia irrimediabilmente l’immagine, gli affari e il nome della nostra amata Napoli.