Si è svolta martedì 6 novembre la prima presentazione del libro di Roberto Esposito “FIGURE DI MERDA”, pubblicato il 18 settembre e distribuito in 10.000 copie in tutte le librerie italiane.
L’evento, curato e moderato dalla giornalista Cristina Celli, si è tenuto presso la libreria Ubik di Napoli, e ha visto la partecipazione di Claudio Calveri, coordinatore di “Napoli Città della Letteratura”.
Il giovanissimo Roberto Esposito, ideatore e fondatore della piattaforma web DeRev, prossima al lancio in Rete, è anche blogger, artista e regista di cortometraggi, ma soprattutto un “luminare” del web grazie ad un sapiente utilizzo dei social network. La sua pagina “Figure di merda” su Facebook conta 700.000 iscritti, i quali hanno attivamente partecipato alla stesura del libro inviando le loro figuracce.
L’idea dell’autore è stata quella di mettere in luce il “fattore figuraccia” come dimensione umana che accomuna tutti: infatti a chi non è mai capitato di vivere un momento imbarazzante?
Più persone si trovano a rivelare, con parole diverse, una stessa situazione di divertente disagio come, ad esempio, entrare in auto di uno sconosciuto o criticare una persona e ritrovarsela alle spalle. Roberto, che ha selezionato, riscritto e catalogato i racconti dei fan della pagina Facebook, ha concluso infatti il suo intervento sfidando tutti i presenti in sala “ a non riconoscersi in almeno uno degli episodi riportati nel libro”.
In palestra incontro una signora sui quarant’anni con una vistosa pancia. Per fare amicizia le chiedo: “Maschietto o femminuccia?” . Lei, imbarazzata, mi risponde toccandosi la pancia: “Questa è la ragione per cui mi sono iscritta in palestra” .
L’intelligenza dell’umorismo caratterizza questo libro: è la “nuova frontiera della narrazione, l’essenza della scrittura 2.0”, ha commentato Claudio Calveri, che nel suo intervento ha dato risalto a una letteratura nuova che si adatta ai tempi. A dimostrazione di ciò, Calveri ha citato l’esempio della Biblioteca del Congresso di Washington, che ha acquistato l’intero archivio di Twitter, ritenendolo patrimonio documentale unico per la storia dell’umanità.
“Roberto ha saputo cogliere in pieno il senso della narrazione collettiva, costruita dalla somma delle diverse voci, opinioni, e soprattutto aneddoti che talune tematiche sono in grado di scatenare” ha concluso il coordinatore di “Napoli Città della Letteratura”.