Domenico Belmonte, ex direttore sanitario del carcere di Poggioreale di Napoli, a seguito della scoperta da parte delle forze dell’ordine dei cadaveri della moglie e della figlia, ritrovate in questi giorni in un’itercapedine nella villetta di famiglia a Baia Verde, è stato fermato con l’accusa di sequestro di persona, duplice omicidio e occultamento di cadavere. Attualmente, con le stesse accuse, risulta indagato in stato di libertà anche l’ex marito della figlia di Belmonte, che dinnanzi ai Pm pare abbia apertamente dichiarato: ”La mia ex moglie e la mia ex suocera tentarono il suicidio’‘. Ed è proprio in base a queste dichiarazioni poco credibili che il genero di Belmonte è attualmente indagato sia per l’omicidio sia di Elisabetta Grande che della figlia Maria.
Il macabro ritrovamento: All’arrivo della squadra mobile, il dottor Domenico Belmonte, impegnato nella cura del giardino di casa, appariva totalmente assente e privo di qualsiasi interesse riguardo le ricerche dei corpi di Maria ed Elisabetta. Ma è bastato poco agli inquirenti per scoprire i resti delle due donne, abbandonati in un’intercapedine creata tra il garage della villetta e il pavimento. I poveri resti, prontamente condotti dalla Scientifica presso l’ufficio di medicina legale dell’ospedale di Caserta, hanno lasciato agli organi inquirenti tutto il tempo di ritrovare, nella villetta di via Palizzi, una folta documentazione ritenuta di grande interesse.
Belmonte, dopo il fermo, eseguito dagli agenti della Squadra mobile di Caserta, è stato condotto nel carcere di Santa Maria Capua Vetere. Secondo quanto emerge dalle prime indiscrezioni legate all’attività della Procura di Santa Maria Capua Vetere, il genero di Elisabetta e marito di Maria, Salvatore Di Maiolo -caposala del reparto ospedaliero del carcere di Poggioreale- Maria Belmonte e Elisabetta Grande avrebbero, sempre secondo i suoi racconti poco credibili, tentato entrambe il suicidio per problemi di depressione.
Le parole del Di Maiolo sono chiare, ma poco credibili: ”Sono stato fidanzato con mia moglie dal 1992 al 1993 – ha raccontato di Maiolo agli inquirenti – Mi sono sposato con lei nel 1997 e iniziammo a non andare d’accordo nel 2000. Nel 2001 ci siamo separati. In tale periodo non parlavamo molto delle sue questioni famigliari, tuttavia la stessa mi diceva solo che lei e la madre accusavano il padre di essere troppo assente dalle problematiche della famiglia. Ricordo che la mia ex suocera tento’ il suicidio per abuso di psicofarmaci, ma non ricordo l’anno. Fu portata al Cardarelli. Anche la mia ex moglie usava psicofarmaci ed era in terapia psicoanalitica”.
Il Di Maiolo, sotto pressione, continua ad avvalorare la sua tesi: “Mia moglie fu ricoverata a Pozzuoli per problemi di depressione, eravamo gia’ sposati, inoltre la stessa fu trattata con un tso presso l’ospedale di Frattamaggiore dopo un tentativo di suicidio. Utilizzo’ a tal fine una forte dose di psicofarmaci. Quando io mi separai con la mia ex moglie lei miglioro’ molto e mi sembro’ aver riacquistato serenita’. La scelta di mettersi insieme, di sposarci, e di separarci fu solo mia e di mia moglie”.
Le due donne, Elisabetta Grande e la figlia Maria, al momento della scomparsa avevano rispettivamente: 66 e 35 anni. Il fratello di Elisabetta Grande, Lorenzo, solo lo scorso mese d’agosto, dopo anni di silenzio, aveva deciso di denunciare la sparizione della sorella e della nipote. Dopo mesi d’indagini serrate, l’attività investigativa degli agenti della squadra mobile di Caserta diretta dal vicequestore Angelo Morabito e del commissariato di Castelvolturno guidato dal vicequestore Davide Della Cioppa, ha condotto in breve tempo al ritrovamento dei cadaveri delle due scomparse.