E’ vero, inizialmente la situazione potrebbe far sorridere, venir voglia di ironizzarci su, ma non è così. Passati, infatti, i primi momenti d’ evidente e fantozziano imbarazzo, per noi partenopei restano solo numerose, amare riflessioni sull’argomento pista ciclabile a Napoli. L’abbiamo vista nascere così, improvvisamente, e da un giorno all’altro la nostra piccola pista ciclabile ha cercato fin dai suoi primi vagiti di migliorarci la vita, offrendoci il vantaggio del “sano movimento a due ruote” invece della solita vecchia,e perchè no, anche “cara” automobile. A parte lo smog, sembra tutto perfetto, meraviglioso certo, se non fosse per il fatto che oggettivamente la sicurezza di chi va in bici a Napoli è apparsa precaria fin dai primi “giri”.Come riporta Repubblica.it, infatti, il Comune di Napoli non ha solo dato risalto all’apertura della ciclabile con la presenza in strada, insieme al Sindaco De Magistris, di centinaia di ciclisti che hanno inaugurato il percorso cittadino, ma ha di fatto anche realizzato un’opera importante che misura 20 chilometri, una pista che parte da Bagnoli e arriva fino piazza Garibaldi. Non c’è da dimenticare però che, per l’occasione, sono stati “schierati” dal Comune decine di Vigili Urbani con postazioni ad ogni incrocio e, soprattutto, sotto il pericolosissimo tunnel Quattro giornate, il tutto in modo da facilitare il passaggio al gruppo e al Sindaco.
Il vero problema per i ciclisti partenopei resta il tratto realizzato tra Bagnoli e piazza Garibaldi che, di fatto, non è un percorso agevole. Lo testimonia, sopra ogni ragionevole dubbio, il video di Repubblica che, su viale Kennedy,ha raccolto la singolare protesta d’un gestore della stazione di servizio di zona che si è letteralmente visto tracciare “la ciclabil” e proprio all’interno della corsia adibita al rifornimento delle vetture. Incredibile, questa è la parola che viene in mente in un momento difficile per i gestori degli impianti incompatibili, e quelli non attrezzati di self. Ma è ancora piu’ difficile accettare le anomalie che vedono un’amministrazione far tracciare un percorso considerato “ciclabile” proprio sulla linea d’intersezione con una stazione di servizio. Il guaio, infatti, ancora oggi è duplice e crea difficoltà evidenti sia ai ciclisti sia al gestore infuriato.
Ridicolo il progetto, ridicola la pista che avrebbe dovuto dare un tocco di classe alla città, questa è l’amara realtà e, purtroppo, non fa per niente ridere, almeno noi partenopei. Ma continuano le proteste anche in via Duchesca, dove addirittura, la corsia veicolare risulta essere perennemente occupata da veicoli in sosta selvaggia e il manto stradale presenta avvallamenti, buche e, in alcune parti, anche sprofondamenti. Risate a parte, si spera che l’amministrazione provvederà poichè, contro tutti i dati di fatto, c’è sempre tempo e modo per rimediare e, finalmente, adeguare anche la nostra città agli standard ciclabili europei. Da dove iniziare? Semplice, le strisce vanno ridisegnate e, anche in questo caso purtroppo, paga tutto il contribuente.