Il continuo via vai di gente che andava in scena nell’ultimo periodo in via Cifariello, a pochi metri da Piazza Vanvitelli e dal commissariato di polizia di via Ruoppolo, ha insospettito le forze dell’ordine. ‘Circolo culturale’, questa l’inicisione che aveva finora tenuto lontano ogni sospetto. I primi a dubitare di quella targhetta affissa sulla porta d’ingresso dell’abitazione, sono stati i condomini della palazzina, che hanno subito avvertito gli investigatori. Altro che cultura, neussun libro o opera d’arte, una vera e propria casa d’appuntamenti. Gli agenti hanno arrestato ieri un pregiudicato, Rosario Milucci, 46enne di Castelvolturno. Viene accusato di sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione. Sarebbe lui l’organizzatore di questa “casa di piacere”, con ospiti soliti della “Napoli bene”. “Qui – avevano raccontato alcuni residenti dell’immobile – c’è un andirivieni sospetto di uomini che entrano ed escono a tutte le ore del giorno e della notte» e così si è dato il via alle indagini. In primis sul web, con risultato siti riportanti inserzioni pubblicitarie contenenti foto di giovani donne in atteggiamento e abbigliamento esplicito. “I testi della pubblicità evocavano inequivocabilmente situazioni di tipo erotico” conferma la polizia.
Raccolti gli indizi, ieri si è passati ai fatti. Le forze dell’ordine si sono appostate nei pressi del portone d’ingresso del fabbricato per intercettare qualche eventuale cliente in arrivo. Il primo cliente, nelle ore più calde del pomeriggio, è stato fermato e identificato. E’ bastato un interrogatorio ed ecco la conferma che ha portato alla perquisizione della struttura e all’arresto di Milucci. Oltre a lui, seduto dietro alla cassa, c’erano due ragazze: entrambe in camice bianco senza indumenti intimi. Da quanto accertato, il 30 per cento delle prestazioni sessuali era riservato alle ragazze, che iniziando dai massaggi “corpo a corpo” , passavano poi a proporre a clienti la prestazione sessuale, ovviamente quasi sempre ben accetta. Nel corso della perquisizione sono stati trovati tre telefoni cellulari con le sim card riportanti le utenze già precedentemente rilevate sulle inserzioni pubblicitarie on line, un foglio con cifre pagate e nomi dei clienti, un pc portatile con i dati dell’attività ed il contratto di affitto dei locali. Milucci aveva in tasca 1350 (sequestrati) insieme ai 100 euro appena riscossi dall’ultimo cliente, trovati invece ancora in cassa.