Castel Volturno (Ce). Vigilia insolita quella della domenica per una serie di motivi, e tante prime volte tutte insieme a poco più di ventiquattro ore da una sfida al Cagliari che evoca alla mente battaglie (sportive) memorabili tra sardi e partenopei con clamorose rimonte o vittorie all’ultimo respiro. Quello di domani sera sarà – per rimanere in tema – il primo monday night della stagione per gli azzurri che non si giocherà nello storico fortino rossoblù del Sant’Elia ma (per la prima volta) in periferia, in quel catino infernale che sarà l’Is Arenas di Quartu Sant’Elena tutt’ esaurito per l’arrivo degli azzurri. Infatti nei giorni scorsi sono arrivate puntuali sia l’agibilità concessa per l’occasione (quella con il Napoli è una partita molto sentita in Sardegna e quindi le Istituzioni hanno pensato bene di aprire le porte dello stadio intero) sia gli appelli (di sicuro questi non nuovi) alla tifoseria del solito Cellino che con i partenopei sembra avere sempre un conto aperto. È la prima conferenza domenicale a Castel Volturno senza mister Mazzarri nella sua consueta “chiacchierata” pre partita con la stampa, a sostituirlo nelle vesti di condottiero si presenta a taccuini e microfoni il capitano azzurro Paolo Cannavaro che (per la prima volta) parla a nome di tutto il gruppo in assenza dell’allenatore.
La qualificazione ai sedicesimi di Europa League conseguita in Svezia con un turno di anticipo ha rasserenato l’ambiente intero e in casa azzurri si respira nuovamente l’aria di inizio stagione, quella che spinge il Napoli a non gettare la spugna nemmeno in campionato per ridurre il distacco dalla capolista. Cannavaro è sempre il solito, col sorriso in volto e sempre con la battuta pronta («mi manca solo la sigaretta poi sembro il mister. La formazione ve la do dopo») e con lo spirito giusto in vista della partita di domani. Il capitano si sofferma anche sulla situazione contrattuale di Mazzarri: «Il mister è sempre lo stesso, ai nostri occhi lo vediamo sempre più voglioso e determinato. Ci trasmette grandi stimoli e se oggi in campo giochiamo a memoria e conosciamo gli schemi ad occhi chiusi è tutto merito suo. Essere in scadenza non vuol dire nulla, anche io lo sono stato e alla fine ho rinnovato per altri quattro anni. È inutile dire che sono d’accordo con Cavani: per me e per tutti il mister deve rimanere. Le critiche? Qualcuno dimentica che quest’anno c’è stata una partenza che non si registrava da vent’anni, noi stiamo andando forte ma c’è qualcuno che sta andando fortissimo».
Il capitano non si pone limiti quando si parla di obiettivi: «Per noi tutte e tre le competizioni sono importanti, ci teniamo sia all’Europa League che alla coppa Italia che al campionato. Scudetto? Non è impossibile, ma nemmeno possiamo dire che vinceremo tutte le partite facilmente. Bisogna stare sereni e non fasciarsi la testa dopo un pareggio come accaduto con Milan dove abbiamo giocato bene senza raccogliere la vittoria. I fischi? Ingenerosi, c’è qualcuno abituato a champagne e caviale, abbiamo comunque zittito gli scettici dopo la vittoria in Svezia».
Infine il Cagliari: «Sarà una partita difficile giocata in uno stadio dove ci sarà un tifo infernale. Poi negli ultimi anni questa gara è stata arricchita da una grande rivalità. Cossu e Sau? Sono bravi ma non dimentichiamoci che il Cagliari dopo il cambio allenatore sta facendo benissimo. Dovremo essere bravi in tutte le fasi e fare in modo da non soffrire l’assenza di Cavani che è un campione straordinario anche se credo che chi scenderà domani in campo ha tutte la carte per non farlo rimpiangere». Poi l’ultima: «Capitano stasera per 90’ sarà tifoso del Milan?»: «Ma si’ pazz? – risponde ridendo Cannavaro, che poi chiude – il risultato migliore sarebbe il pareggio».