In un turno di campionato ( 21^) dove tutte le out-sider degli azzurri hanno pareggiato, tranne la Juveche ha allungato di altri due punti il proprio vantaggio, il Napoli ha frenato all’Artemio Franchi con una prestazione non all’altezza. Nonostante fossero galvanizzati dalla notizia dell’annullamento della squalifica ai due capitani storici Cannavaro e Grava da parte della Corte Federale e della restituzione alla Società dei due punti di penalizzazione, a Firenze non sono andati oltre il pari, tirando il freno, in un momento in cui bisognava accelerare per colmare il gap che li separa dalla Juve capolista. In sintesi, tralasciando l’amnesia di Morgan De Sanctis, l’unica nota positiva è stato il micidiale colpo di testa del Matador Cavani, che così ha finalmente raggiunto quota 100, confermando ancora una volta le sue doti di play-maker. Partito con un 3-4-1-2 che faceva presagire sfracelli, il Napoli purtroppo ha offerto una prestazione più di contenimento che di attacco, nonostante il passaggio ad un 4-3-3 dopo l’uscita di Gamberini e Berhami con l’inserimento di Insigne e Dzemaili. Lasciandoci alle spalle Firenze, se il Napoli vuole inseguire il tricolore deve fare di più. Mancano ancora 17 partite per 51 punti complessivi per cui col ritorno dell’arciere Calaiò e l’arrivo dell’esterno di sinistra sudamericano Armero, il buon Mazzarri ha tutti i numeri per poter spingere a fondo sull’acceleratore e programmare la “REMUNTADA”. Il momento è delicato, serve la massima attenzione, ma l’uomo in camicia bianca che fa impazzire i tifosi quando smette la giacca e la cravatta diventando paonazzo per gli incitamenti ai suoi ha lanciato messaggi a tutti dal Presidente ai giocatori, dai tifosi alla città, ribadendo in più interviste:”Si può fare, però bisogna crederci!”. Dalle curve, i tifosi urlano: “Noi vogliamo vincere” e questo è l’auspicio del Presidente, del Napoli e di Mazzarri tirando fuori la grinta e gli occhi della tigre.
Gabriele Esposito