E’ un Napoli immaturo e impreciso quello che esce a testa bassa dalla gara casalinga con la Sampdoria. Nonostante l’assenza di Delio Rossi e le poche occasioni costruite dalla squadra genoana, ancora una volta il Napoli non c’è e non sa approfittarne. Formazione quasi titolare quella schierata da Mazzarri, ex di questa gara, ad eccezione dei due esterni Armero e Mesto che prendono il posto di Zuniga e Maggio. Torna in campo Insigne, titolare al posto del macedone Goran Pandev, reduce di una serie prolungata di gare, ma nemmeno i guizzi del talentino azzurro aiutano la squadra di casa. Un San Paolo che ricorda Carmelo Imbriani, scomparso pochi giorni fa; un minuto di silenzio, nella speranza di poter festeggiare a fine partita. Eppure il Napoli che esce dagli spogliatoi pare abbia solo la voglia di vincere. Non è di certo quel Napoli che si dilettava a dar spettacolo nel palcoscenico europeo dello Champions, tantomeno quello visto nelle ultime gare di campionato: attento e sicuro. L’occasione perfetta per avvicinarsi alla capolista, piazzandosi appunto a meno due dalla Juve, è sprecata per l’ennesima volta. Ma ormai si sa, quando c’è da rispondere in maniera positiva, il Napoli non c’è. C’è chi parla di occhi addosso, chi da’ la colpa al terreno di gioco che ha assunto ormai le sembianze di un campo di patate, ma non ci sono scuse plausibili. Sbagliano tutti, da De Sanctis a Cavani, passando per Hamsik ed Inler che litigano con la palla per tutti e 90’ i minuti di gioco. Tante le azioni costruite, poche le palle filtranti. A poco serve la preparazione settimanale studiata a tavolino da Mazzarri, quando si fa fatica ad essere lucidi nei momenti decisivi. La Samp prova a spaventare, ma difficilmente si rende pericolosa impegnando De Sanctis. Quello del secondo tempo è un Napoli più fresco e decisamente più offensivo. Fuori Britos per Pandev e Armero per Zuniga. Difesa a quattro e un aiuto in più lì davanti. E’ un Napoli che spinge fino al 95’, ci crede, cambia gioco e cresce, ma è tardi per centrare la porta. A corto di energie, la Samp schiera quasi tutti i suoi uomini in difesa, cercando di guadagnare un punto prezioso. Spigolosa la gestione della palla e l’arbitraggio di Doveri, che fischia nei momenti meno opportuni. Brutta agli occhi degli amanti del calcio la perdita di tempo messa in scena dalla squadra blucerchiata, che tra cambi e falli inesistenti prolunga le interruzioni. Poco spettacolo al San Paolo, con la gara che finisce a reti inviolate. Pochi applausi e tanti fischi, per un Napoli che è cresciuto tanto nell’ultimo anno ma che continua ad accontentarsi e ad aver paura. Un punto preziosissimo per il discorso Champions, meno per quel sogno che prende forma e poi svanisce di giornata in giornata di campionato. Un solo grande applauso, un solo migliore in campo: tanto di cappello a Valon Behrami, che più volte salva gli azzurri dal gol avversario, che stringe i denti e lotta. Ancora una volta una prestazione eccellente, nessuno ha più dubbi, è lui l’acquisto migliore della sessione estiva di mercato.