La primavera è arrivata più o meno puntuale per gli appassionati della lettura con autori capaci di farti emozionare e viaggiare stando seduti comodamente sulla propria poltrona. Smentita dal forte vento ma presente nella luce diurna accesa fino a tardi, la primavera è arrivata a Napoli presso la Feltrinelli Express della stazione centrale. In tanti, una folla di persone, hanno voluto festeggiare il primo giorno di primavera con la scrittrice Vincenza Alfano che ha presentato l’ultima sua fatica letteraria, il romanzo “l’unica ragione”.
“I testi dell’Alfano sono dei manuali di scrittura.
In tutti i romanzi c’è qualcosa di particolare, tutti diversi e tutti belli. Chi si vuole avvicinare al mondo della scrittura deve leggere i libri di Enza” ha affermato il giornalista Rai Guido Pocobelli Ragosta, la scrittrice ha regalato un piacevole fuori programma, lo scrittore e amico Maurizio De Giovanni ha voluto omaggiare la scrittrice con un suo piccolo intervento fuori scaletta. La moderazione della presentazione è stata curata dall’editore della Homo Scrivens e scrittore Aldo Putignano, le letture sono state affidate all’inconfondibile voce della scrittrice Mariarosaria Riccio.
Tre donne, Tanina, Lucia e Ines. Nonna, figlia e nipote. Tre generazioni diverse. A unirle la follia, forse, forse l’amore, forse entrambi. Ognuna conduce la sua vita, in un percorso in cui gli anni s’intrecciano in una continua fluttuazione tra passato e presente, memoria, ricordi, futuro. Dal dopoguerra a oggi, in un viaggio a senso inverso da Lucia a Ines, ognuna, da protagonista, descrive gli episodi che segnano la storia di una vita. Un’unica vita. Alla ricerca di una ragione. Se c’è.
Lucia è sul davanzale con i piedi scalzi e la camicia da notte gonfiata dal vento come una vela, una vela bianca stagliata sul blu di una notte fonda, impenetrabile. La piccola Ines è lì, che assiste al tentativo di suicidio di sua madre. Un’immagine terribile che segnerà la sua vita, e toccherà alla giunonica nonna Tanina provare a ricostruire il senso di ciò che per la bimba resterà incomprensibile. Tra memoria del passato e difficoltà del presente, tra amori sbagliati e sogni impossibili, si snoda il racconto della vita di tre donne legate da una sorte comune, tre donne cui la libera scelta sembra essere negata da un destino inspiegabile, condizionato in ogni passo dalla malattia.
Il dramma della follia è raccontato sullo sfondo di un’Italia intimamente vissuta, dalla guerra fino ai nostri giorni. Con una scrittura accorata e sincera, Vincenza Alfano, autrice emergente della narrativa campana, intraprende la strada della saga familiare e del romanzo generazionale, una voce che accorcia le distanze e ci aiuta a comprendere e vivere la follia nella sua naturale quotidianità.