Il governo Letta nasce nel modo più turbolento possibile. Mentre i ministri giuravano al Quirinale un uomo tal Preiti di Rosarno di cui i contorni sono ancora del tutto da definire, prende la pistola e spara a due carabinieri fuori palazzo chigi .
21 ministri per la maggior parte giovani ed alla prima esperienza, dopo un paio di giorni ,ricevono una fiducia piena sia alla camera che al senato.
Un governo di servizio dirà il premier, un governo di inciucio per altri , per noi semplicemente il governo del Presidente Napolitano .
Appena l’altro ieri la festa più anacronistica del mondo per i tanti lavoratori disoccupati e cassa integrati che riempiono ormai le piazze da tempo nelle nostre città, soprattutto in quelle del sud del paese ,oltre ai tantissimi giovani (38%) che ad un lavoro non riescono neanche ad arrivare, il 1 maggio funestato dalle contestazioni pressoché scontate e dai disordini avvenuti soprattutto nella nostra amata città Napoli.
Il lavoro, sarà proprio questo il tema che il governo Letta dovrà affrontare con grande determinazione. Anche l’OCSE oggi dice che il costo del lavoro oggi in Italia è alto, che le imprese non riescono ad assumere e che soprattutto al sud il costo impresa è troppo elevato.
Incentivi alle aziende ne sono stati varati tantissimi nel corso di questi anni ma mai e sottolineo mai si è detassato il lavoro soprattutto quello a tempo indeterminato. E’ di questo che c’è bisogno in Italia di meno precarietà e di tanta certezza , altrimenti gli scontri di piazza ed i Preiti da Rosarno non potranno che aumentare e trovare terreno fertile in un disagio sociale che cova nei meandri e nei sobborghi delle città italiane.
Marcello Lala