Anna Fiume, una donna, una madre malata da tempo, le aveva tentate tutte con Ciro, il giovane figlio ventottenne tossicodipendente che era rimasto solo con lei in casa, in famiglia. Mamma Anna è stata massacrata nel luogo che riteneva piu’ sicuro, tra i colpi incomprensibili di un figlio difficile e l’amarezza di non essere riuscita ad aiutarlo. E’ morta nel suo quartiere Anna,a Scampia,per una sciocchezza, un rifiuto in piena notte: un bicchiere d’acqua negato.
Ciro Ciccarelli, questo il nome del giovane matricida, aveva ricevuto in passato una denuncia per lesioni, a seguito di un’ aggressione perpetrata ai danni del parroco del quartiere, al quale il giovane aveva chiesto dei medicinali. Il ragazzo era stato anche arrestato in passato dai Carabinieri per spaccio di droga e, i militari, erano a conoscenza delle sue origini: una famiglia ritenuta da tutti tranquilla e perbene, con un fratello maggiore sposato e lontano, una sorella minore affidata al padre. Con Anna Fiume, infatti, era rimasto solo il secondo figlio, Ciro, che a causa della droga manteneva in casa un vero e proprio clima di terrore. In passato il giovane aveva tentato di disintossicarsi, recandosi nella Comunità di San Patrignano, ma non c’ era riuscito.
Ciro ha stroncato la vita di Anna, sua madre, tra calci e pugni e, all’arrivo dei soccorsi, non c’era già più niente da fare per salvarla.Il corpo della cinquantaduenne è stato trovato così dagli inquirenti, riverso sul letto dell’appartamento di via Ghisleri. Secondo i primi rilievi autoptici la morte risalirebbe alle 4 della notte tra venerdì e sabato.
All’arrivo della polizia nell’appartamento del quartiere napoletano, Ciccarelli ha tentato la fuga, ma è stato fermato e arrestato: con precedenti di droga e lesioni alle spalle, il giovane ora dovrà rispondere anche all’accusa di omicidio. In corso l’interrogatorio per comprendere cosa abbia potuto spingere Ciccarelli a uccidere la madre. Sul viso del killer sono ancora visibili i graffi lasciati da Anna Fiume prima di morire.