A Napoli, e piu’ precisamente nel centralissimo Corso Umberto, cuore pulsante della “city” che lavora, è spuntato da qualche giorno un sistema di segnalazione per attraversamenti pedonali, composto da fotocellule che rilevano la presenza del pedone sul marciapiede a ridosso dell’attraversamento stesso. Il nome di questo innovativo progetto è Pedone Sicuro, un nome che la dice lunga sulla volontà di migliorare la vivibilità di zone importanti e molto trafficate della città come Corso Umberto.
Pedone Sicuro, una realtà sicuramente innovativa, semplice e apparentemente gratificante per il cittadino che vive “a pieno” il centralissimo Corso Umberto. Ma ci domandiamo, davvero necessaria? La città, il pedone, che vive quotidianamente una realtà fatta di strade abbandonate all’incuria, alla sporcizia, con buche dappertutto ed un traffico fuori norma, potrà mai sentirsi gratificato dalla presenza in strada di un oggetto solo apparentemente utile?
Dove sono i vigili? Una domanda che tanti fanno a seguito dell’installazione dell’innovativo apparecchio, domandandosi seriamente se la presenza degli agenti sarà ridotta. Allora a cosa serve “l’apparecchio” se ci sono i vigili? Altra domanda alla quale è difficile dare risposta, se non ipotizzare che in realtà “pedone sicuro” serva come supporto a persone con problemi, o disabili, durante la fase di attraversamento.
La cosa che colpisce di piu’, che lascia attoniti per l’enorme paradosso che rappresenta in una città martoriata da strade dissestate, buche ovunque e tanta, tanta sporcizia anche in luoghi considerati panoramici – vedi Parco Viviani –, è l’oggettiva incapacità di risolvere i problemi, lasciandoli andare semplicemente come polvere sotto un tappeto. E’ grave tutto questo, perchè alla vista di un nuovo scintillante gingillo sulle importanti strade partenopee, si contrappone ovunque un’incuria senza limiti. Il cittadino è stanco del traffico fuori norma, delle buche, della sporcizia ovunque, e sicuramente non sarà “Pedone Sicuro” a ridargli il sorriso, la serenità che cerca quotidianamente, mentre affronta la sua quotidiana battaglia nella giungla oramai abbandonata della “city” partenopea.
Speriamo che cambi realmente qualcosa in città,e che l’amministrazione oltre all’installazione di apparecchiature di certo sofisticate, ma poco utili, si riesca a puntare alla vivibilità con strade pulite, prive di sporcizia, bottiglie e cartoni abbandonati. Che si riesca a non forare una gomma ogni cento metri a causa delle strade dissestate, che si possa presto tornare a vivere Via Caracciolo anche con la propria auto, passandoci come una volta, sorridendo mentre torniamo a casa felici, guardando il mare, il nostro amato mare.