Il 23 novembre, in Vaticano, sarà celebrata la santità dell’ uomo che, con vera semplicità e grandezza, ha incarnato la carità cristiana.
Il Concilio Vaticano II precisa: “La santità cristiana non è altro che la carità pienamente vissuta”. Padre Ludovico da Casoria, al secolo Arcangelo Palmentieri, sarà per questo Santo. La cerimonia di canonizzazione si terrà il 23 novembre, in Vaticano, e sarà celebrata da Papa Francesco. P. Ludovico, nato a Casoria, l’11 marzo 1814 diviene frate francescano nel 1832. Nel 1847 avviene la svolta della sua azione sacerdotale verso un intenso impegno sociale. A S. Pietro ad Aram apre, difatti, una piccola infermeria per religiosi. Nel 1852, finanziato da ricchi benefattori, acquista, in località Scudillo di Capodimonte, un edificio, chiamato “Casa della palma”, che ospita un convento francescano e un’infermeria-farmacia per religiosi poveri e malati delle zone di Napoli e Caserta. Poi, inizia ad occuparsi del riscatto dalla schiavitù e della conversione dei bambini dell’Africa nera. L’8 dicembre 1859 fonda la “Congregazione dei frati della carità”, detti anche bigi dal colore dell’abito, cui in seguito si aggiungono alcuni sacerdoti, tutti del Terz’Ordine francescano. Ai frati bigi si fondono, nel 1866, le suore di S. Elisabetta. Muore la mattina del 30 marzo 1885. La sua importanza rimane legata al carattere fortemente sociale della sua azione caritativa. In lui Dio si è fatto vicino, visibile, ascoltabile, toccabile. In Ludovico ognuno ha potuto attingere la pienezza della grazia e della verità cristiane. La sua Santità non è consistita nel compiere imprese straordinarie, ma nell’unirsi a Cristo, nel vivere i suoi misteri, nel fare propri i suoi atteggiamenti, i suoi pensieri. La misura della santità di quest’ uomo è data dalla statura che Cristo ha raggiunto nella sua opera.