Dopo la strage la resa dei conti. E’ stata fissata per domani mattina, nel carcere militare di Santa Maria Capua Vetere (Caserta), l’interrogatorio di garanzia di Luciano Pezzella, l’agente penitenziario che ieri a Trentola Ducenta ha sterminato a colpi d’arma da fuoco un’intera famiglia. Padre, madre e figlio, oltre ad un piccolo imprenditore alla guida del furgone “incriminato” che avrebbe scatenato le ire del Pezzella, sono stati freddati senza alcuna pietà.
Pezzella sarà interrogato domani dal Gip del Tribunale di Napoli Nord Francesco Chiaramonte; sarà presente anche il sostituto procuratore Ilaria Corda. Oggi intanto i carabinieri del Reparto Territoriale di Aversa hanno effettuato diversi rilievi nella casa di via Carducci, appartenente alla famiglia Verde in cui si è consumata la strage.
La dinamica, secondo gli inquirenti resta abbastanza chiara, mentre le parole del Pezzella a lungo interrogato dai carabinieri dopo essersi consegnato spontaneamente, riferiscono di un’aggressione che dovrà ancora essere verificata: “Quel furgone mi dava fastidio, faceva rumore. Ho ucciso i Verde e Pinestro per difendermi da un’aggressione. Sono stato minacciato e avevo paura che potesse accadermi qualcosa. ”.
Le parole dell’agente,riferite ai carabinieri di Aversa, non chiariscono del tutto i motivi che lo hanno portato a sterminare i tre componenti della famiglia Verde ed un piccolo imprenditore. Si cerca infatti di sviscerare malumori ed antichi dissapori che possano aver portato il Pezzella a commettere la strage.