La denuncia di Ernesto Iaccarino, erede della dinastia culinaria di Don Alfonso 1890, ai microfoni di Sapori di Sera condotto da Roberto Esse su Radio Club 91: “I Paperone sono finiti. Anche i ricchi hanno il tetto di spesa. Al ristorante ormai va solo la borghesia europea, poco quella italiana. Ma sono aumentati i giovani anche grazie a Masterchef e ad altri programmi televisivi. Ben vengano, dunque, perché creano cultura e curiosità”. Rileva inoltre “l’aumento della percentuale di vegani”. Proprio per loro, racconta, “sto iniziando a lavorare con le verdure, a giocare con i piatti vegetariani.L’ultima creazione è il cannellone di peperone ripieno con melanzane a funghetto, gelato di rafano, citronette alla senape, croccante di barbabietola, cipolle caramellate e spolverata di rafano” . Lo chef ha presentato di recente con Ciro Oliva anche la pizza “stellata” che coniuga tradizione, street food e alta cucina: “Cresciamo con la pizza, fa parte del dna e della cultura della nostra terra. Proprio la pizza ha segnato tutta la mia vita dalle prime esperienze affettive alle amicizie”. E qui rivendica il ruolo di Napoli come “l’unica e sola città erede degli artigiani della pizza dall’esperienza millenaria”. “Perché dobbiamo farci spodestare – si è chiesto – dalle grosse multinazionali che non fanno pizza ma qualcosa di lontanamente simile?” Ecco, allora, “le idee della pizza gourmet, del dialogo con i maestri pizzaioli napoletani e dei punti vendita da aprire all’estero con la collaborazione di grandi maestri: un percorso virtuoso di crescita che, se fatto con serietà, contribuirà ad aumentare il prodotto interno lordo della Campania”.