Michele Bellame
Napolinews24
Marco Di Lello, segretario della commissione antimafia, è intervenuto telefonicamente ai microfoni di Barba & Capelli in onda su Radio Crc: “Le dichiarazioni della Bindi? Una gran sciocchezza. Un difetto di comunicazione dev’esserci stato. Dire che la camorra è nel dna dei napoletani è falso ed offensivo, poi lascia prevalere un sentimento di rassegnazione perché pare non ci sia la speranza di uscire fuori: il sillogismo prevederebbe di eliminare Napoli per eliminare la camorra, qualcosa di naturalmente assurdo.
Se su questo terreno si eliminano le polemiche tra Renzi e De Magistris o col governo regionale, non saremo perdenti perché le istituzioni locali possono fare molto. Questa è stata l’occasione per fare un’analisi a vasto raggio: a 17 anni, alcuni, hanno l’ambizione di essere capi e si fa fatica a chiamarla criminalità organizzata. E’ evidente che noi dobbiamo preoccuparci di modificare gli strumenti normativi per essere incisivi. Varrebbe la pena soffermarsi sulle forme di espiazione della pena: sul ragazzino si dovrebbe investire di più per dargli un’altra possibilità una volta uscito.
Il tema delle garanzie dei cittadini è sempre un tema delicato. E’ giusto dare strumenti e risorse economiche alle forze dell’ordine. Bisogna essere equilibrati: d’altronde lo stato ha delle regole, e non come la camorra che non ne ha“.