E’ morto, lontano dalla sua splendida Napoli, Luca De Filippo, attore e regista teatrale, figlio del grande Eduardo. Solo pochi giorni fa, appena ricoverato per accertamenti, riceveva la diagnosi di un male incurabile. Luca, nato a Roma nel 1948 dalla relazione tra il maestro del teatro e la soubrette Thea Prandi, lascia un partrimonio inestimabile di arte e di cultura a soli sessantasette anni. I funerali, che saranno celebrati in forma laica, si terranno lunedì 30 novembre dalle 14 alle 18 al Teatro Argentina di Roma.
Tanti i commenti da parte di personalità artistiche, dello spettacolo e istituzionali: “La scomparsa di Luca De Filippo ci priva di un grande interprete della scena italiana, autentico erede della tradizione napoletana capace di portare la sua verve non solo nel repertorio classico ma anche in quello contemporaneo conducendo una vita nel teatro, con il teatro, per il teatro”. Così il primo commento, quello del ministro dei Beni culturali Dario Franceschini. “E’ stato un artista in grado di cimentarsi in diverse espressioni artistiche – ha aggiunto – esplorando con efficacia anche i linguaggi cinematografici e televisivi”. “Quando muore un artista figlio di artisti come Luca, c’è un grande dolore e si rimane senza parole” ha detto Renzo Arbore, mentre Luca Barbareschi lo definisce “un maestro che desidero omaggiare perché con lui se ne va non solo un amico ma anche un leale rappresentante del mondo teatrale, un esempio cristallino di cultura e tradizione, con lui si chiude un periodo, un’era culturale. Ma il suo impegno e il suo grande cuore – aggiunge Barbareschi – resteranno sempre con noi”. Fra le prime reazioni anche quella del sindaco di Napoli, Luigi De Magistris: “Muore un grandissimo maestro del teatro contemporaneo, eccezionale interprete della più illustre tradizione teatrale napoletana”. L’ex presidente della Regione Campania, Antonio Bassolino, posta su Facebook: “Un immenso dolore per la scomparsa di Luca De Filippo, figlio di Eduardo e di Napoli. Un bacio”.
La storia come attore da parte di Luca De Filippo inzia a soli sette anni, quando varca le soglie del palcoscenico nel ruolo di Peppeniello nella commedia Miseria e nobiltà del nonno Eduardo Scarpetta. Luca, dopo i due fortissimi lutti, nei quali perse la mamma e la sorella Luisella a solo dieci anni, si ritrova solo con un padre anziano, all’epoca Eduardo aveva 60 anni. Il vero debutto teatrale di Luca, però, avvenne verso i vent’anni con Il figlio di Pulcinella, nel quale usa uno pseudonimo, Luca Della Porta, proprio per evitare l’appellativo di “raccomandato”. Poi arriva il grande salto accanto al padre Eduardo, con il quale lavora sia in teatro che in tv in varie commedie come: Filumena Marturano, Non ti pago, Il sindaco del rione Sanità, Napoli milionaria!, De Pretore Vincenzo, Le bugie con le gambe lunghe, Uomo e galantuomo, Natale in casa Cupiello, Gli esami non finiscono mai, Le voci di dentro, Sik-Sik l’artefice magico, Gennareniello, e ancora Dolore sotto chiave, Quei figuri di tanti anni fa, Ditegli sempre di sì, Chi è cchiù felice e me, il pirandelliano Berretto a sonagli e in alcune commedie di Eduardo e Vincenzo Scarpetta.
Ricordando la grandezza d’un artista del calibro di Luca De Filippo, il sindaco di Napoli Luigi de Magistris ha proclamato il lutto cittadino nei giorni dei funerali. Sul Maschio Angioino infatti, a partire da questa mattina, saranno presenti bandiere a mezz’asta, così come a Palazzo San Giacomo. Napoli tutta, soffrendo per la perdita di un grande interprete della storia teatrale partenopea, ricorda con orgoglio le grandi doti di un “padre” del teatro. Ci lascia Luca, non solo un nome qualunque, ma un talento unico che ha lasciato un segno indelebile nella storia del teatro non solo partenopeo.
Dario Aloja Napolinews24
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