Sabato 5 e domenica 6 marzo 2016 presso lo spazio ZTN (Zona Teatro Naviganti) di Napoli si terrà lo spettacolo di Angela Cicala “Strage di genere femminile plurale – storie di orchi e di principesse sole“.
Uno spettacolo che prova a fotografare istantanee sulla cultura del disprezzo verso la femminilità, su una visione distorta e malata dell’amore e che spesso contagia le stesse donne, incapaci poi di intravedere altro, oltre il silenzio e la paura.
Non troverete personaggi, solo interpreti di una voce unica, di genere femminile plurale, quella incapace di urlare, quella inascoltata, quella che, invece, ha preso coscienza e comincia a parlare, quella che si nasconde, mente a se stessa, agli altri, si rassegna per vergogna o si convince di colpe inesistenti.
Troverete anche però la voce di genere maschile plurale, quella che non sa ascoltare, che scarica frustrazioni e fallimenti, che scambia l’amore per possesso, che gioca a fare l’orco e sceglie la forza delle mani; e quella che, invece, per intelligenza si distingue ed è capace di abbracciare ed entrare nella pelle delle donne per coglierne i colori.
Tanti gli incroci, lungo la strada, con storie vere di donnesenzadiritti: i racconti di vita delle donne recluse nella Casa Circondariale Femminile di Pozzuoli; i versi di poetesse arabe contemporanee; i reportage di Medici senza Frontiere in quei paesi, regni indiscussi dei maschi; gli atti dei processi alle donne da parte del Tribunale dell’Inquisizione; i casi di assassinii quotidiani sulle pagine dei giornali.
Dieci scene per raccontare tutto questo, per cercare una spiegazione, per capire il senso di così tante morti violente. Non una commemorazione, allora, né una celebrazione delle donne, tantomeno un processo sommario e banale agli uomini.
“Il privilegio di insegnare nella Casa Circondariale Femminile di Pozzuoli da venti anni mi ha permesso di contattare, senza filtri e mediazioni, un infinito femminile e scoprirlo problematico, escluso e recluso prima ancora di girare la chiave nei cancelli. In fondo, una buona parte delle donne è ancora invisibile perché prigioniera dell’ignoranza, dello strapotere maschile o del pregiudizio ancestrale che pesa sulle spalle e schiaccia l’autonomia, il libero pensare, la dignità e il rispetto.
È così per ogni società “chiusa”. E mi vengono in mente quelle del Pakistan, Guatemala, Afghanistan, India, Turchia che non sono Paesi per donne, se non per quelle violate, quotidianamente discriminate e ingiustificatamente umiliate e mutilate. Là dove le donne non possono stringere la mano ad un uomo, le bambine mangiano gli avanzi dei fratelli e gli uomini violenti rimangono impuniti.
Mi vengono in mente le insospettabili finestre di appartamenti perbene dietro le quali sopportare amori prepotenti, attenzioni moleste, sudditanze psicologiche. Solitudini.
Mi viene in mente la fatica delle donne di costruirsi una Storia, dimenticando l’offesa di essere state streghe, monache di clausura forzata, eroine sottovalutate; una Storia che pregiudizialmente le ha esaltate e recluse nel ruolo di madri e mogli. In un mondo di uomini.
Acquisire un’identità di genere e la consapevolezza di essere e di potere essere diventa una necessità, un’urgenza per le donne di ogni angolo della Terra.
Prendersene “cura” significa rafforzare la famiglia, la rete sociale e preservare, quindi, una speranza di Futuro.
In nome non della parità, ma della differenza”. Angela Cicala
Lo spettacolo andrà in scena il 5 marzo alle ore 20.30, il 6 marzo alle 18.30.
Vi ricordiamo che lo spazio ZTN si trova proprio a piazza Dante a Napoli, per arrivarci basta percorrere pochi metri nel vicoletto di fianco alla rosticceria ‘Vac e press‘, proprio di fronte l’uscita della metro, dove c’è anche il celebre bar Mexico.
Per info e prenotazioni: 340.6668946.
Ester Veneruso