Yakamoto Kotzuga – all’anagrafe Giacomo Mazzucato – in pochissimi anni attira su di sé una crescente attenzione di pubblico ed addetti ai lavori: salutato da consensi pressoché unanimi, il suo album di debutto, “Usually nowhere“, esce nel marzo 2015 per la divisione internazionale della rinomata etichetta La Tempesta e per Sugar, editore indipendente tra i più importanti in Europa; un’avvenuta e riconosciuta maturazione artistica, questa, che gli consente di condividere il palco con artisti come Forest Swords, Tycho, Plaid, Lone, Jhon Talabot e Legowelt. Scelto dal gruppo Benetton nel ruolo di compositore e sound designer, tra l’altro, realizza colonne sonore per documentari, installazioni e pubblicità del noto marchio. Venerdì 18 marzo, dunque, il Freqency di Pomigliano d’Arco sarà lieto di ospitare un evento che appassionati del genere, e non, annoteranno di certo nella propria agenda: il giovane e talentuoso producer veneziano regalerà ai presenti un live set esplosivo, dalle calde frequenze e dai beat avvolgenti. Ad aprire l’attesa performance, le sequenze di D-Pause mentre, a seguire, la selezione musicale di Ciro Zellweger.
BIO
Giacomo Mazzucato è un giovane producer originario di Venezia. A partire dal 2013 è attivo con il moniker Yakamoto Kotzuga (“nipponeggiante” acronimo del suo nome), progetto che nasce unendo campionamenti della chitarra a morbidi inserti elettronici di matrice 2-step e hip hop, a creare trame intimamente ambientali e cinematiche. Lo sguardo è rivolto a Shlohmo, a Shigeto, a XXYYXX e in parte ai Mount Kimbie e a Four Tet, con cui condivide l’approccio tipicamente da bedroom-tronica (“da vero bedroom producer le mie uscite fino ad ora sono state interamente prodotte nella mia stanza“, afferma il producer in un’intervista concessa a SA nell’aprile 2014).
L’EP di esordio Rooms of Emptiness viene pubblicato a maggio 2013 dall’italiana Bad Panda Records, ed è il classico debutto con alcune imperfezioni formali ancora da limare, ma che lascia già intravedere il cristallino talento del producer veneto. Sono predilette le strutture in crescendo, già evidenti dall’opener A Snake Around my Neck, che parte da un’eterea ambient che si specchia nell’Eluvium di Copia e negli Hammock di The Longest Year, per poi gradualmente deflagrare in una catartica esplosione di rumore bianco in scia Jesu. La successiva Hiren è il manifesto delle coordinate stilistiche di questo primo Kotzuga, malinconico loop chitarristico innestato su ovattate ritmiche post hip-hop per un mood nostalgico e crepuscolare, cui segue una Waldeinsamkeit ipnotica e dimessa, costruita su tre note che si stagliano nude nella loro solitudine in coda alla traccia. Nella conclusiva Wet Dreams le note di synth scendono addirittura a due, in un minimale sottofondo a contrappunti ritmici wonky.
Il seguito Lost Keys & Stolen Kisses EP arriva nell’ottobre dello stesso anno per Highlife Recordings e mostra già un’evidente maturazione. L’iniziale About Me riprende il discorso iniziato con Hiren nell’EP precedente, abbassando il tasso di malinconia e accentuando le ritmiche 2-step. Rallentano invece Feel You e la title-track, che guardano direttamente a XXYYXX (anche nei vocals) aggiornandolo alle trame chitarristiche marchio di fabbrica del progetto Kotzuga; la conclusiva To Be, With You si distende ulteriormente aumentando la componente ambient e chiudendo alla perfezione una seconda prova che elimina le (poche) scorie residuali dell’esordio, senza restringerne la varietà stilistica, con una forte personalità pur guardando a modelli di ispirazione ben chiari.
Arrivano poi i due singoli Your Smell (novembre 2013), scelto anche come colonna sonora per un reportage di Vogue alla Fashion Week di Parigi, e All These Things I Used to Have (giugno 2014). Lick chitarristici che profumano di John Frusciante su lievi beat hip-hop contornati da vocalizzi soul.
Il 24 marzo 2015 arriva il debutto sulla lunga distanza Usually Nowhere, pubblicato dalla divisione International de La Tempesta Dischi. Il disco segna una profonda cesura con la produzione precedente dell’artista, che porta la sua musica verso tinte più oscure e cupe, abbandonando l’onirica malinconia che caratterizzava i sui lavori passati per approdare ad atmosfere più “dark”, ampliando al contempo lo spettro di influenze e rimandi contenuti nella sua già variegata proposta. Così spiega egli stesso in un’intervista concessa a SA nel marzo 2015: “credo che la differenza sostanziale tra questo lavoro e quelli precedenti sia il fatto che invece di creare atmosfere tranquille e oniriche nella quale rifugiarmi da determinate cose, questa volta le determinate cose ho deciso di affrontarle e raccontarle”.
Appuntamento, quindi, alla serata live del 18 marzo a Pomigliano d’Arco: start h 22.00.
Freqency
Via dei Romani, 11 – 80038 Pomigliano d’Arco (Na)
Info line: 348.3202839
Ester Veneruso