Nel mondo della rete 2.0 abbiamo rintracciato un fenomeno un po’ controcorrente ma che da diversi anni cresce sempre di più; spesso si tratta di giornalisti e professionisti del web, oppure di giovani papà che durante il giorno lavorano, giocano con i propri figli e che a differenza del passato, al posto della comoda poltrona di sera preferiscono rilassarsi con il computer e il web.
Internet diventa così un modo per raccontare le proprie giornate, raccontarsi come genitori, o semplicemente una sorta di rivendicazione del ruolo di padre spesso presente quanto le mamme (se non di più).
Si tratta sicuramente di una nuova generazione di papà, un padre contemporaneo che è molto meno distaccato nella vita familiare, nel rapporto con i figli, che si divide tra lavoro, mogli in carriera che vorrebbero uscire dalla condizione di “mamma” e farsi considerare anche come donne, papà alle prese con pannolini, pigiami e scuola.
Prendiamo il caso del blog di Francesco Uccello nel quale affronta temi interessanti, considerazioni sulla genitorialità, spiegazioni, risposte alle domande dei suoi figli che chiama DA1 e DA2, uno di 4 anni e mezzo e l’altro di 3 e spunti di vita quotidiana insieme alla moglie Mps (che sta per mia principessa Stefania).
Difficile rispondere alle domande spiazzanti dei bambini in modo chiaro ed efficace. Nei suoi racconti possiamo trovare di tutto, dalle spiegazioni sulla prima volta all’usanza tutta napoletana di andare a San Gregorio Armeno per comprare pastori e moderne statuine il giorno dell’Immacolata, dal significato della rabbia alle riflessioni sull’essere o non essere.
Il nostro blogger partenopeo, da sempre abituato a rapportarsi con i media, il web e le campagne pubblicitarie ed esperto di comunicazione e di scrittura creativa, è inoltre ideatore di prodotti e libri per ragazzi. Il suo lavoro, all’interno della cooperativa sociale Terra e Libertà, ci racconta, in una metropoli come Napoli (con tutte le decantate difficoltà afferenti alla sfera sociale) consiste non soltanto nel curare i rapporti con le istituzioni o nella gestione di progetti di fund raising ma soprattutto nello “spiegare e far capire le cose ai bambini e ai ragazzi”.
“In giro ci sono solo rubriche scritte da donne che si occupano della famiglia, dei bambini; per una volta ho pensato, perché non scrivere della famiglia, delle sue dinamiche dal punto di vista di un papà? Ecco allora che è nato il mio blog. Tutto è nato un po’ per gioco, dalla passione per la scrittura”, spiega Francesco Uccello.
Dei suoi divertenti post su “Mo te lo spiego a papà”, che per molti lettori rappresenta ormai un appuntamento settimanale su Style.it, ne hanno parlato molte testate tra cui Repubblica nell’articolo “Daddy blogger, presenti e digitali. Quando papà si racconta in rete” e la trasmissione Romanzo Familiare su TV2000.