Da oggi è ufficialmente pubblicato sulle piattaforme digitali “Te vengo a cercà” [etichetta Full Heads], il nuovo singolo firmato La Maschera. L’audace band napoletana guidata da Roberto Colella – che ha presentato la canzone in anteprima alla recente edizione del “DiscoDays” – distribuirà contestualmente anche un videoclip ambientato tra l’asfalto di Napoli e la sabbia di Dakar. Il quintetto, questa volta, ha voluto approfondire suoni e umanità che uniscono il golfo del Mediterraneo alle tradizioni del Senegal.
Tutto nasce la scorsa estate, quando a un concerto tenuto in piazza Dante per i cassintegrati della Fiat dal sassofonista Daniele Sepe il gruppo La Maschera incontra sul palco Laye Ba, musicista di Dakar che ha vissuto a Napoli quasi 17 anni. Tra Colella e Ba l’intesa è silenziosa, misteriosa, istantanea. Un caffè, una chitarra, una confessione reciproca e in poche settimane viene scritto un brano che pulsa di amicizia e ritmo, colori e racconti popolari. Lo manifesta il medesimo videoclip, con la regia affidata proprio a La Maschera.
“Te vengo a cercà è il mio grido di gioia generato da un abbraccio – racconta Colella – ho scritto i versi “chest’è Napule e nun è Africa” perché ognuno è il Sud di qualcun altro. Perché quelle che ci spacciano per differenze in realtà non sono altro che paure. Perché in qualsiasi parte del mondo, di fronte a un figlio costretto a lasciare sua madreterra, nun se po’ sta fermi a guardare“.
In attesa del concerto in calendario sabato 30 aprile al Lanificio25 di Porta Capuana, il singolo “Te vengo a cercà” anticipa di fatto la scrittura del secondo album della band, che seguirà al felice esordio intitolato “’O vicolo ‘e l’alleria”: “In molti mi hanno chiesto quale direzione sonora prenderà il nostro secondo disco o cosa ci aspettiamo dal nuovo singolo “Te vengo a cercà”. Una risposta precisa io saprò darla solo una volta entrati in studio. Di sicuro ci saranno influenze world più marcate e, si spera, viaggi sonori in altri posti che amo. Mai dire mai! Questa nostra nuova canzone vuole essere una sorta di sperimentazione verso un sound di cambiamento. Adesso non saprei cosa altro aggiungere: un incontro e poi una canzone ci hanno portati a Dakar, tra l’amore degli sconosciuti e di una nuova famiglia, tra nuovi ritmi e antiche culture, fino ad essere accolti nelle più importanti tv nazionali del Senegal. Compresa quella di monsieur Youssou N’Dour. È già successo molto più di quello che potessi immaginare“.
Ester Veneruso