Aurelio De Laurentiis, in seguito alla premiazione dell’ Uk-Italy Business Awards 2011, ha rilasciato alcune dichiarazioni ai microfoni di SkySport 24, spaziando da Vargas ed Insigne, dalla Champions a quello che sarà il futuro del Napoli, dalle cessioni ai nuovi acquisti, insomma non si è fatto scappare niente. Le prima parole sono di ringraziamento e stupore per il premio ricevuto: “Anche io pensavo fosse un riconoscimento per le vittorie del Napoli in Inghilterra, invece arriva per meriti cinematografici. Di calcio non sapevo nulla, è stata una seconda giovinezza, mi diverte molto e mi coinvolge.” Questo Napoli lo ringiovanisce, è questo che traspare dalle prime affermazioni, ma poi preferisce aggiungere: “Ho trovato un mondo basato su un passato che non si vuole lasciare, non si lascia spazio ai giovani. Io sono prontissimo a farmi da parte se mio figlio volesse fare lui il calcio, al di là della mia passione per la squadra e per i tifosi. Non ho nessun rimprovero da farmi per qualche film fatto in meno per amore di questa squadra.” Da queste parole traspare l’amore sconfinato per il suo club che sta cercando di far crescere un passo per volta. “Sono molto tifoso. Durante la gara sono molto irrazionale, non mi possono dire nulla, ma poi riesco anche a resettare se ci sono cose negative. Non si può vincere sempre nel calcio, bisogna metterlo in preventivo. Il bilancio è positivo, se pensiamo comunque che a me hanno dato un pezzo di carta in tribunale. Non esisteva nulla. Ora ci giochiamo col Chelsea qualcosa di incredibile”, puntualizza da critico, prima che da tifoso. Il presidente è uomo con gli attributi che non si è mai tirato indietro quando c’era qualocsa da dire: “Lo sfogo di Milano è stato verso la mia stessa istituzione che non ci tutela. La democrazia è una cosa difficile, no ntutti sono d’accordo. Il calcio ha delle problematiche di cui si parla ma non si risolvono mai, come quello sulla costruzione degli stadi. Si parla, si fanno trasmissioni, si riempiono pagine con cose inutili, si sentono sempre le stesse cose e si resta nella stessa situazione”. Lui ci crede. Crede che nel mondo,in generale, come nel calcio in questo caso specifico, le cose possano, o meglio, debbano cambiare. Fiducia potrebbe essere la parola chiave che da speranze a De Laurentiis. Fiducia, quella che secondo le sue parole tutti dovranno dare a Vargas. “Il giudizio lo possiamo dare per quello che ha fatto a casa sua. E’ un giocatore di grande livello, ma non conosce il gioco della squadra e neanche i nomi dei compagni. Lo stiamo facendo giocare ma ha cambiato continente, lingua e tanti altri aspetti”, ricorda a chi da subito ha preteso fin troppo dal giovane cileno. Poi aggiunge, con un occhio a futuri acquisti: ” Noi pensiamo sempre al mercato in prospettiva media-lunga, non per l’immediato perchè la nostra squadra gira e sta facendo bene. Ci possono stare degli errori di percorso, ma andiamo avanti per la nostra strada. Abbiamo sott’occhio tantissimi talenti, ovviamente come noi anche l’Udinese e tanti altri club. Se ci sono operazioni importanti, ma nel senso di giocatori già affermati come Pandev o Cavani, le conduco io, ma se ci sono altre operazioni ho chiesto di non saperlo in anticipo perchè fatico a mantenere un segreto.” Criticato spesso di non investire somme consistenti per grandi acquisti, sa come rispondere a tutti i tifosi: “Dico solo che essere arrivati a giocarci questa partita con il Chelsea è un regalo non indifferente. Io sarò sempre riconoscente ai tifosi, ci accompagno in questa cavalcata da anni. Noi abbiamo preso un Napoli che non esisteva, abbiamo creato un’entità che si chiamava Napoli e subito ci hanno accompagnato”. Dopo le voci degli ultimi giorni, la preoccupazione di tutti è quella di veder andar via il gioiellino più prezioso del Napoli attualmente al Pescara, Insigne. “Ho stima di Zeman, lui sa far crescere bene i giovani. Sta facendo bene anche con Immobile, e spero che lui possa andare in serie A in modo da far crescere con lui questi ragazzi. Anche perchè la A è diversa dalla B, non voglio bruciare la carriera a questi ragazzi. Devono trovare la strada giusta per riconfermarsi e poter crescere ancora. Potrei lasciarlo quindi un altro anno a Zeman se dovesse conquistare la A e solo al termine di un’altra stagione lo impacchettiamo e ce lo riportiamo a casa”, prova così a tranquillizzare tutti, perchè il talento si vede fin da giovani e i tifosi aspettano di poterlo vedere in maglia azzurra. E’ il momento di parlare di Mazzarri e di quello che l’aspetta in futuro: “Con Walter ne parlo a volte, a lui non dispiacerebbe interessarsi della società al di là dell’aspetto d’allenatore. Se questo dovesse accadere insieme potremo decidere un tecnico che possa dare continuità al suo lavoro in base ai giocatori acquistati da Bigon. Mazzarri non ha problemi ad andare avanti, io con degli attori ho lavorato anche dieci anni, non c’è necessità di cambiare per forza nel calcio. La priorità di Mazzarri è dare tutto in campionato e passare in Champions”. Non si parla solo del futuro del tecnico, ma quello che incuriosisce tutti è quella che potrebbe essere una probabile cessione dei loro beniamini. “Il tifoso non è mai razionale. Vorrebbe ternerli tutto, sento pure tifosi che si chiedono perchè sono andati via Denis o altri”, spiega a chi non lascerebbe mai andar via un azzurro. Poi aggiunge sorridendo: “Bisogna dare spazio alle logiche del tecnico, a come vuole giocare, tenendo poi conto anche di giocatori che terminano il loro corso in quel club e magari dopo 6-7 anni non possono dare di più e vogliono fare altre esperienze”. Parole che lasciano pensare, che purtroppo nella maggior parte dei casi sono sinonimo di realtà. “Pazienza avrei potuto trattenerlo prima che diventasse libero, ma lui non ha voluto rimanere perchè voleva andare alla Juventus e non l’ho potuto trattenere. Le aste non le faccio, si deve essere entrambi a volere una cosa”, continua a ricordare. Poi però riporta tutti a quella realtà che ha un volto senza dubbio più piacevole. Quella realtà che per i napoletani ha più il sapore di un sogno. Quella realtà che si chiama Chealsea. “Intanto con il doppio confronto ce la giochiamo. Certo, se dovessi scegliere preferirei tornare in Champions piuttosto che battere il Chelsea. Ma ci sarà lotta fino alla fine”, ribadisce ancora una volta, quasi per lasciar tutti sperare in entrambe le cose.