Le lunghe code che da ieri si notano in città non sono dovute al traffico ma alla ricerca disperata di benzina. Lo sciopero dei tir è arrivato da ieri pomeriggio anche nella zona di Napoli e dintorni. Bloccate autostrade e caselli, la sensazione è quella di rimanere a secco per un bel po’ di giorni. C’è chi parla di una decina di giorni, chi invece si lascia convincere che duri solo fino a giovedì. Da ieri è scattato il panico nel capoluogo campano. La notizia si è sparsa nel giro di poche ore e il primo pensiero dei napoletani è stato quello di fare rifornimento di carburante. File chilometriche che hanno visto svuotare le pompe di minuto in minuto. Diversi distributori della zona collinare e del centro espongono il cartello «esauriti benzina e gasolio». Nel corso della mattinata hanno chiuso anche i pochi distributori di benzina ancora in funzione. In via Saverio Altamura, al Vomero, un distributore che ieri aveva fatto rifornimento con l’arrivo di due camion scortati dalla polizia, ha esaurito le scorte ed ha chiuso. In alcuni comuni i sindaci hanno dato mandato alla polizia municipale di presidiare i distributori, visti diverbi e resse. Oltre alla benzina e al gasolio, il pensiero è andato alle scorte di prima necessità. I supermercati presi d’assalto hanno visto in poche ore gli scaffali sempre più vuoti, ma c’è chi addirittura, impegnato a fare la fila per rifornire l’auto, ha trovato i supermarket già chiusi. Pietro Russo, presidente della Confcommercio, ha provato a tranquillizzare tutti: “In città non c’è una situazione di allarme in merito alla reperibilità di generi di prima necessità”, ma stamane gran parte dei negozi erano vuoti. “La situazione man mano che si evolve rischia di diventare sempre più critica. È ovvio, però, che se lo sciopero dei tir dovesse continuare e se davvero ci sarà lo sciopero di dieci giorni dei benzinai e allora sì che scatterà l’impossibilità di reperire generi alimentari” ha aggiunto preoccupato. Non sono questi gli unici problemi. Circa 150 le tonnellate di rifiuti in giro per la città a causa del blocco che non permette ai cento autocompattatori di accedere agli impianti. Se i mezzi non riusciranno a scaricare negli impianti, non potranno tornare in città per la raccolta dei rifiuti. Gli impianti stessi cominciano ad avere difficoltà perchè, a causa dei blocchi, non riescono a far uscire i rifiuti e se la protesta andrà avanti ancora per molto si tornerà a respirare aria malsana. Contro la protesta si è schierato da subito De Magistris, che non ha esitato a mettersi in contatto con Prefettura e Questura per evitare sgradevoli disagi che potrebbero degenerare col passare delle ore. “Sono preoccupato per gli approvvigionamenti alimentari, ieri c’e stato anche il blocco al mercato ortofrutticolo e se la situazione non si sblocca rischiamo di avere nelle prossime ore problemi nei supermercati e nei distributori di benzina”, si è allarmato il sindaco di Napoli. La speranza è quella che il Governo intervenga per placare le proteste e per far si che le città non diventino ostaggi di simili manifestazioni. Nel frattempo, l’allarme è giunto alle porte di Ischia, dove già da questa mattina hanno iniziato a scarseggiare i beni di prima necessità. Il rifornimento dei supermercati è stato impossibile, solo il 20% di latte è giunto a destinazione da Napoli. Le scorte dei depositi iniziano a diminuire e da domani la situazione sarà senza dubbio più preoccupante.