James Senese & Napoli Centrale in concerto al Teatro Bellini. Opening Maldestro

James Senese & Napoli Centrale in concerto per festeggiare il Premio Tenco per il miglior album in dialetto: mercoledì 16 novembre, alle ore 21:00, al Teatro Bellini di Napoli, l’artista proporrà al pubblico il suo ultimo lavoro discografico, “O’ Sanghe” (Ala Bianca/Warner), che gli è valso il prestigioso riconoscimento nazionale. Nell’evento, prodotto da AreaLive, Senese sarà accompagnato da Ernesto Vitolo (tastiere), Gigi De Rienzo (basso) e Agostino Marangolo (batteria), la band che ha registrato “Nero a metà” di Pino Daniele.
Ad aprire la serata Maldestro, artista rivelazione della scena cantautoriale degli ultimi due anni, che ha collezionato numerosi premi, tra i quali Premio Ciampi, Premio De André, SIAE, AFI, Musicultura, fino ad arrivare finalista al Premio Tenco come miglior album esordiente. Maldestro è attualmente impegnato nella realizzazione del suo nuovo album, la cui uscita è prevista entro la fine dell’anno.

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James Senese è un artista che non ha bisogno di essere presentato. La sua musica, la sua storia personale, lo fanno per lui.
In quasi cinquant’anni di musica, ha attraversato trasversalmente la canzone leggera italiana, il funk-jazz, il grande cantautorato. E’ una leggenda vivente, colui il quale ha dato uno dei primi ingaggi all’indimenticabile Pino Daniele, con cui collaborerà ed avrà amicizia vera sino al suo ultimo giorno.
“O’ Sanghe” è un nuovo orizzonte su cui si volge lo sguardo del sassofonista partenopeo, mai fermo due volte nello stesso posto. All’interno del disco tutti i riferimenti artistici che hanno fatto grande la sua musica, con una rinnovata carica espressiva. Funk, blues, venature jazz, e tanto mediterraneo, tanta Napoli nelle melodie, nelle storie raccontate; vita, lavoro, lotte quotidiane per la sopravvivenza, amore, fede. In “O sanghe” c’è groove da vendere, come solo James sa.
A settant’anni compiuti, James Senese si conferma come un artista senza tempo, con una riconoscibilità immediata ed un cuore intatto, che parla agli ultimi.
Dal 1 settembre 2016 inoltre vi è stato un importante avvicendamento nella formazione live di James Senese Napoli Centrale: il batterista Agostino Marangolo entra a far parte della band guidata dal sassofonista napoletano. La  formazione attuale vede James Senese alla voce e sax, Ernesto Vitolo alle tastiere, Gigi De Rienzo al basso e Agostino Marangolo alla batteria. Questa è anche la band che ha registrato “Nero a metà” di Pino Daniele, forse il disco più famoso dello scomparso artista napoletano.

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Biglietti disponibili su azzurroservice e presso il botteghino del Teatro Bellini: 081.5499688 – botteghino@teatrobellini.it.

JAMES SENESE – Cenni di vita, di musica
E’ molto difficile parlare di se stessi, nonostante la mia musica da molti anni dica chi sono, meglio di tante parole. Ciononostante voglio farlo con questo breve scritto.
Sono arrivato all’età di 70 anni felice di questo traguardo. Il tempo è una cosa che assume significato col passare degli anni; da giovane ci fai poco caso, non te ne curi. Ma poi quando comincia a correre cerchi di fissarlo, di rallentarlo. Io lo faccio armato di sax e sentimento.
Sono nato nel 1945, anno della fine della guerra, da padre americano e madre napoletana. Sin da piccolo ho sempre cercato di contrastare quello che ritenevo ingiusto, primo fra tutti il pregiudizio. Sicuramente il colore della mia pelle ha contribuito a sviluppare questo sentimento. Immaginatevi come poteva sentirsi nel 1960 un ragazzo di 15 anni napoletano guardandosi allo specchio, vedendosi diverso dai miei coetanei, e da quello che la società del dopoguerra imponeva. Insomma, ho avuto la mia parte di complessi da superare, cercando di sentirmi uguale agli altri che spesso non mancavano di far notare la mia “diversità”.
Poi un giorno ho scoperto lo strumento che ha cambiato per sempre la mia vita, il sassofono.
Lì ho condensato tutte le mie angosce, le mie paure, soffiandole via, letteralmente. Ho capito che potevo liberarmi di tutti i problemi, che potevo scacciare i timori che attanagliavano la mia anima. Sono di famiglia modesta, per non dire povera. Suonando decisi che avrei voluto parlare degli ultimi, di quelli che non ce la fanno, di quella parte di popolo che vive a testa bassa per portare a casa la pagnotta; ma avrei anche voluto parlare di amore e rispetto per le persone.
Non mi è mai interessato il denaro. Ho rinunciato a contratti importanti che mi avrebbero però fatto tradire quello in cui credevo, e credo ancora; la coerenza e l’onestà artistica.
Credo di essere diventato un buon musicista e un buon compositore, con sentimenti forti, lasciando da parte gli egoismi e i personalismi; ringraziando invece per quello che in 40 anni di musica ho ottenuto.
Di questo devo dire grazie a Dio, alla mia famiglia, che mi hanno dato la forza e i giusti valori. Credo che soltanto il rispetto e l’accoglienza dell’“altro”, del diverso, possa contribuire alla pacificazione delle persone, e ci dia quella parte di felicità necessaria per amare il prossimo.” JS

O’ SANGHE – sul disco
Perché O’ Sanghe? Perché rispecchia tutto il dolore della gente che soffre perché senza casa, senza lavoro, senza amore, senza presente e futuro.
Oltre ad avere un forte senso di ribellione e di riscossa nei confronti della società mi trovo sempre più spesso a combattere per i sentimenti perduti. Il mio canto oggi ha molto di religiosità perché nei miei testi mi rivolgo spesso a Dio per chiedergli il perché della nostra sofferenza, il perché dei nostri errori, il perché del nostro sentimento perduto, il perché la vita è un continua lotta piena di menzogne e cattiveria. Con le mie parole gli chiedo il perché non c’è più amore, il perché si ammazza e si tradisce, il perché della mancanza di rispetto per qualsivoglia persona. Dove si andrà a finire? L’uomo non è più uomo, ha perso la ragione. Posso comprendere che si reagisca e si cerchi di difendersi per delle giuste ragioni ma quando si arriva a dannarsi rinnegando ciò che Dio ci ha donato allora vuol dire che il male è penetrato dentro di noi in maniera irreversibile. Nel mondo ci sono infinite guerre, politiche e sociali, volute dai soliti potenti per i propri squallidi interessi ma purtroppo in mezzo a tutto ciò l’uomo non è più uomo, si lascia corrompere molto facilmente perdendo il rispetto di se stesso e degli altri. Una via Dio ce l’aveva indicata attraverso i Dieci Comandamenti ma nessuno li ha rispettati. Dio ci punirà. Lo sta già facendo. Ma forse possiamo ancora salvarci. Ma bisogna “jett ‘o sanghe”
Io ci credo.” James

Maldestro
Maldestro

Maldestro, nome d’arte di Antonio Prestieri, si può considerare l’artista rivelazione della scena cantautorale degli ultimi 2 anni.
Il suo primo album “Non trovo le parole”, è uscito il 14 aprile 2015 e tra il 2014 e il 2015 ha fatto oltre 100 concerti molti dei quali in festival e location importanti (ravello festival, auditorium parco della musica, villa ada, etc.) da solo o con altri artisti del calibro di Vecchioni, Mannarino, James Senese, Almamegretta, Peppe Barra, etc.
Dal 2013, anno in cui Maldestro (fino ad allora esclusivamente attore e autore per il teatro) ha deciso di cominciare a coltivare la sua altra passione ovvero la musica ha collezionato numerosi premi prestigiosi tra i quali: Premio Ciampi, Premio De André, SIAE, AFI, Musicultura fino ad arrivare finalista al Premio Tenco come miglior album esordiente ed è stato inserito nel progetto del club Tenco dedicato a de Andrè del quale uscirà un album questa estate.
Dal 2013 ad oggi forte del bagaglio di esperienze raccolte in ambito musicale e teatrale oltre al suo concerto classico di matrice cantautoriale e folk che continuerà a portare in tour in tutta Italia Maldestro sta preparando un nuovo spettacolo che unisce le sue 2 grandi passioni ispirato al teatro canzone di Gaber ovviamente fortemente caratterizzato dalle tematiche impegnate ma allo stesso tempo ironiche che lo contraddistinguono anche nelle canzoni.
Di pari passo sta lavorando al suo prossimo disco la cui uscita dovrebbe avvenire prima della fine del 2016.
Autore raffinato dalla voce graffiante, racconta nelle sue canzoni e nei suoi spettacoli l’amore, la rabbia, la speranza, il disagio e la disperata voglia di vivere di un giovane poeta dei nostri tempi senza rinunciare a un’ironia piena di vita, cuore della sua musica, riuscendo a cogliere la magia profonda della sua terra natale.

Biografia
Maldestro nasce a Napoli, nel quartiere popolare di Scampia. Ci vive fino all’età di nove anni, per poi trasferirsi al centro. In quegli anni comincia a studiare piano, strumento che lo porterà ad evadere da una realtà difficile. A scuola comprende di portare un cognome pesante e così in tenera età scopre il pregiudizio. A sedici anni incontra il teatro, così lascia gli studi per dedicarsi completamente alla scrittura e alla recitazione. Lavora con diversi registi importanti e porta in scena molte sue commedie e drammaturgie aggiudicandosi numerosi premi. Durante la sua crescita artistica, sente il bisogno di esporsi, di combattere contro il cognome che porta. Così partecipa a molte iniziative per la legalità: dalle carceri minorili alle scuole medie, dalle superiori alle università. Molte volte è affiancato da nomi importanti, impegnati nella lotta contro le mafie. Da Rosaria Capacchione a Don Luigi Merola. Da Cantone e Don Ciotti. Durante questo percorso la musica non lo ha mai abbandonato, così nel maggio dl 2013 decide di affiancare all’attività teatrale quella musicale.

Ester Veneruso