Il consiglio comunale di Cava de’ Tirreni ha deciso: la Reggia di Carditello si salverà. Il passo avanti è stato fatto solo pochi giorni fa, durante un ordine del giorno che punta a mantenere il sito nel patrimonio pubblico. Il documento, in un secondo momento, sarà posto all’attenzione di tutti i sindaci chiamati a ratificare la volontà espressa ieri dall’assise comunale cavese.
Tutta Napoli ha seguito attentamente la delicatissima vicenda, grazie soprattutto ad un gruppo molto attivo in questa battaglia: gli Orange Revolution . I “militanti arancioni”, capitanati da un’attivissima Raffaella Forgione, hanno attuato quotidianamente una vera e propria pressione non solo mediatica, grazie a mail bombing o la sottoscrizione di petizioni, ma soprattutto fisica grazie alla partecipazione attiva a continue manifestazioni che il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere non ha potuto ignorare.
Raffaella Forgione, dopo aver appreso la notizia dell’approvazione dell’Odg in consiglio comunale a Cava, ha così commentato sul gruppo Facebook del movimento: “L’Odg ha finalmente attuato una scelta dal valore simbolico che, se non altro, punta a smuovere l’ente proprietario della Reggia affinchè non sia costretto a svendere il preziosissimo patrimonio ai privati. E’ una grande vittoria per la Reggia di Carditello, da domani a tutti i comuni italiani, campani in primis, sarà inviata una scheda d’adesione con ordine del giorno approvato dopo una seduta-fiume del consiglio di Cava, affinchè Carditello resti proprietà pubblica! E adesso la parola al comune di San Tammaro, che dovrebbe essere il primo ad aderire”.
Gli arancioni, oltre ad attendere la nuova destinazione a fini culturali e turistici dell’ area, si stanno attivamente muovendo affinchè “La Reggia” possa divenire al piu’ presto patrimonio tutelato dall’Unesco. Gli arancioni, sicuramente, continueranno a seguire attentamente la vicenda e i suoi sviluppi come hanno fatto fino ad oggi con indiscusso successo. Si spera, inoltre, che enti importanti ed attivi sul territorio cavese come il Banco di Napoli, decidano presto d’aquistare la Reggia per pianificarne il restauro. Riportare “La Reggia” ai suoi antichi splendori è un atto che renderà sia il complesso appetibile a numerosi visitatori, sia permetterà ai finanziatori del restauro una grande opportunità legata a scenari di tipo economico che, eventualmente, potrebbero essere garantiti a sponsor interessati all’immagine della Reggia.