Una vita al servizio del “pallone”, calcando – prima da calciatore e poi da allenatore – i campi di periferia dove forse si respira la vera essenza del calcio e dove i valori della sana competizione esaltano all’ennesima
potenza i principi reali di uno sport (che molto spesso si piega alle fredde regole del business) che fa emergere talenti in erba che in parecchi casi non riescono ad avere la fortuna di sfondare ai livelli che contano. È questo il profilo di mister Lino Morgione (nella foto), l’identikit di un uomo nato per il calcio da sempre e che al calcio ha dato anima e corpo con passione e dedizione. Col mister analizziamo lo storico momento magico che il Napoli, eterna fede del tifoso Morgione, si appresta ad affrontare partite decisive che potrebbero colorare con la vernice della Vittoria la stagione degli azzurri.
Mister cominciamo da una questione tattica. Nelle ultime partite stiamo notando una nuova tendenza in fase di realizzazione. Hamsik non segna più mentre Lavezzi sembra aver trovato uno straordinario feeling con il gol. Un caso o semplicemente una correzione negli schemi di Mazzarri?
Partiamo da un presupposto: Mazzarri gioca sempre col solito modulo e con le stesse idee tattiche, non ha
cambiato assolutamente nulla negli ingranaggi della macchina Napoli, semplicemente ha arretrato di qualche metro Hamsik che si ritrova nuovi compiti. Non deve attaccare con la solita frequenza gli spazi in fase offensiva ma si deve preoccupare anche della fase difensiva e devo dire che lo sta facendo molto bene. Fa qualche gol in meno sicuramente ma di questa nuova idea di gioco ne sta giovando Lavezzi che gioca meno distante dalla porta e più vicino a Cavani. Non è un caso che il secondo gol del Napoli nella contestatissima partita contro il Parma sia venuto da una combinazione tra i due.
Quindi la coperta resta corta, nel senso che il sacrificio dello Slovacco da un lato si compensa in chiave gol con i benefici tratti dal Pocho?
Il Napoli veniva da un periodo di appannamento fisico e, soprattutto contro le cosiddette piccole che al San Paolo venivano a fare le barricate, faticava a trovare la via del gol. Si diceva che ormai conoscevano il modulo degli azzurri e che Mazzarri doveva cambiare qualcosa. C’erano state anche delle forti critiche, che io definisco immeritate, verso l’allenatore che non si può discutere in nessun modo visti i risultati che sta ottenendo da un paio di anni a questa parte. Adesso che è riuscito a zittire nuovamente tutti risultati alla mano ci accorgiamo anche di questa piccola variante tattica. Ma, ripeto, il Napoli è fondamentalmente sempre lo stesso, e Mazzarri ancora una volta ha avuto ragione.
Mister siamo quasi alla vigilia della Partita col Chelsea, ma prima c’è da sistemare la pratica Cagliari in campionato. Il Napoli si ritrova a lottare su tre fronti e gli impegni da adesso a fine stagione si susseguiranno, come arriva il Napoli a questo tour de force?
La squadra sembra davvero carica e le quattro vittorie di seguito lo confermano e a parte il piccolo
appannamento visto contro il Parma dovuto peraltro agli innumerevoli impegni dei nazionali vedo pure una buona condizione fisica generale e per questo devo fare i complimenti allo staff medico azzurri. Io do la mia classifica delle priorità del Napoli nelle tre competizioni: campionato, coppa Italia e Champions in
ordine di importanza. Per me non bisogna trascurare il campionato che potrà
dare la possibilità di rigiocare l’anno prossimo la coppa campioni, quindi partiamo bene in questo ciclo di partite e battiamo il Cagliari, poi sarà la volta dell’Udinese e della Lazio, veri scontri diretti per il terzo posto che deve rimanere l’obiettivo principale del Napoli.
Chi teme di più in chiave terzo posto tra Lazio, Udinese, Roma e Inter?
Continuo a sostenete che l’avversario da tenere maggiormente sotto controllo sia l’Udinese anche se
attualmente la formazione romana è quella che occupa la terza posizione. Saranno importantissimi gli scontri diretti che giocheremo in trasferta, ma questo non è un problema, il Napoli ha tutte le carte in regola per arrivare davanti ad entrambe. E non lo dico solo adesso che le cose vanno bene, sono sempre stato convinto delle possibilità degli azzurri e dell’ottimo lavoro di Mazzarri. Roma ed Inter per me non rientreranno nella corsa.
Passiamo al Chelsea. In settimana, come era facilmente prevedibile è stato esonerato Villa Boas e a lui è subentrato Di Matteo. È uno svantaggio per il Napoli nonostante il 3-1 del San Paolo?
Non credo che questo cambio possa svantaggiare il Napoli, piuttosto credo che gli azzurri debbano scendere in campo con una grande determinazione e non pensare ai due gol di vantaggio. Gli inglesi storicamente in casa si trasformano e con l’aiuto dei tifosi cercheranno di ribaltare il risultato e la partita del Milan contro l’Arsenal ci deve far riflettere. Mai abbassare la guardia. Una cosa è certa, loro dovranno fare la partita per recuperare e di conseguenza si dovranno scoprire e lì il Napoli dovrà essere bravo a sfruttare gli spazi che inevitabilmente concederanno a Lavezzi e soci.
In caso di esito positivo come tutti ci auguriamo chi vorrebbe incontrare nei quarti?
Io credo che il Napoli possa farcela e nell’urna l’avversario che ci capiterà non conterà tantissimo. Conteranno gli stimoli e la freschezza fisica. Poi, ripeto, a parte Barcellona e Real Madrid che reputo una spanna sopra il Napoli, ce la possiamo giocare con tutti alla pari.
Infine la coppa Italia. Qualcuno la snobba, altri puntano sulla vittoria. Si potrebbe pensare a una magnifica tripletta?
Non so se la tripletta sia possibile e il Napoli ora come ora non può permettersi di fare una scelta ma ha l’obbligo di portare avanti tutti gli obiettivi. Credo che anche quella della coppa Italia – come ho detto in precedenza – sia un importante vetrina che il Napoli non debba trascurare. Non si possono snobbare i trofei e iniziare a vincerne qualcuno non sarebbe male. Una volta raggiunta la finale battendo il Siena il Napoli avrebbe una grandissima possibilità di iniziare a riempire la bacheca. Vincere aiuta a vincere.
Vincenzo Rea