Favole, leggende, riti e miti sono storie intramontabili, millenarie e comuni a tutti i paesi del mondo, Vladimir Propp del resto ce lo insegna. Racconti però non sempre fertili di immaginazione e creatività. La Campania eppure lo è, terra di emozioni, colori e suoni unici, che nei secoli hanno accompagnato l’invenzione di narrazioni che sono diventate favole universali. Da qui nasce l’idea di recupero e valorizzazione del nostro patrimonio favolistico condotto dalla giornalista Angela Matassa, firma storica del Mattino di Napoli e creatrice del sito specializzato in teatro, cultura e spettacolo NT Enneti Notizie Teatrali. Martedì 13 giugno infatti si terrà la presentazione del libro Favole e Leggende della Campania, scritto da Matassa, al Nuovo Teatro Sancarluccio a via San Pasquale a Chiaia, con la partecipazione dello storico Guido D’Agostino, della giornalista-scrittrice Maresa Galli, dell’editore Aldo Putignano (Casa editrice “Homo Scrivens”).
Questo volume, da cui saranno estratte nel corso dell’incontro prossimo alcune letture di Andrea Carotenuto, raccoglie una buona parte di quella narrativa, suddividendola per caratteristiche, suscitando la curiosità e l’interesse per vicende e personaggi fantastici che accompagnano il percorso di ciascuno di noi. Sono storie che affondano la loro origine nei millenni e che sono nate non solo per i bambini. Il libro spiega le origini, le motivazioni, la potenza della tradizione orale che le ha portate fino ai nostri giorni. Nate dagli antichi miti e rituali magici e religiosi, tramandate di padre in figlio, le fiabe e le leggende napoletane sono passate alla tradizione scritta grazie alla politica culturale angioina che, aprendosi a intellettuali e scrittori, arricchì il ‘popolare’ nei contenuti e nella lingua. Senza dimenticare il decisivo apporto di Giambattista Basile e del suo Lo Cunto de li Cunti, recentemente trasposto al cinema da Matteo Garrone nel suo film “Il Racconto dei Racconti” (Tale of Tales). L’opera di Basile, che ha anticipato di secoli la ricerca dei fratelli Grimm, ispiratisi a lui nell’Ottocento romantico e raccogliendo di fatto tutto il merito e la fama del lavoro, rientra con alcune storie nel saggio di Angela. La prima parte saggistica ricostruisce infatti il percorso di favole, leggende, riti dalla nascita ai nostri giorni. Ne spiega importanza e significato psicoanalitico. Non mancano però fiabe contemporanee e miti d’oggi nel libro, che ha vinto tra l’altro il Premio “Iguana 2016” per la saggistica, nel nome di Annamaria Ortese.
I testi, scritti in napoletano, con traduzione in italiano, costituiscono un prezioso scrigno senza tempo, come lo sono le storie che, nate a Napoli e in Campania, sono diventate spunto e ispirazione per le più celebri favole del mondo, una su tutte La Gatta Cenerentola, a breve sugli schermi con l’adattamento animato pop manga di Alessandro Rak dopo il successo de “L’arte della felicità”. Ma questo libro, dal contenuto “tradizionale”, è anche modernissimo perché è accompagnato da una delle più attuali tecnologie: una app che consente di conoscere, visitare e apprezzare parte del Centro Storico della città di Napoli, attraverso la descrizione dei luoghi in audio e in testo, con curiosità e leggende che stupiscono. Qui, dove la magica Sirena Partenope ha attratto visitatori e appassionati, ammaliandoli con la fantasia, le voci, i canti, le musiche eterne, si può trovare l’origine di favole e percorsi mitici. Intramontabili, sempre attuali, ieri, oggi e anche domani.
Renato Aiello