“La mano pesante dello stato non si è fatta attendere, infatti molte delle persone che hanno voluto esternare la loro rabbia contro la violenta crisi idrica che li colpisce, attraversando le strade di Formia e bloccandone alcune, sono stati colpiti da un provvedimento giudiziario pesantissimo. Sono infatti stati denunciati per la violazione dell’articolo art.18 del Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza (T.U.L.P.S.) e dell’art. 340 del Codice Penale.
Il primo si applica nei confronti dei promotori di una riunione in luogo pubblico che non hanno avvisato, almeno tre giorni prima, il questore. Il secondo invece si applica nei confronti di cagiona una interruzione o turba la regolarità di un ufficio o servizio pubblico o di un servizio di pubblica necessità.
In entrambi i casi sono previste sanzioni sia amministrative che penali. A loro esprimiamo la nostra vicinanza, consapevoli come siamo – che nella battaglia per la ripubblicizzazione del servizio idrico – il nemico non è solo Acqualatina ma tutti quelli che con il loro operato la difendono.
D’altronde è paradossale il fatto che l’art. 340 del Codice Penale, cioè l’interruzione o il turbamento della regolarità di un servizio di pubblica necessità, non sia mai stato contestato ai dirigenti della società italo-francese, che in questi anni hanno piegato i diritti della nostra comunità ai loro sporchi interessi.
Oggi parliamo della crisi idrica, ma molti dimenticano tutte le volte che – in questi anni – non abbiamo potuto utilizzare l’acqua a causa della sua torbidità. Eppure numerosi sono stati i nostri esposti inviati al Tribunale di Latina nei quali denunciamo i danni provocati dall’azione criminale di Acqualatina. Eppure nessun provvedimento è stato preso nei confronti degli autori. Evidentemente sapevano bene i responsabili di tali mostruosità di avere le spalle coperte, tant’è che hanno continuato a negarci l’utilizzo dell’acqua, una volta dando la colpa alla siccità e altre alle piogge.
Chiediamo ai cittadini di Formia di non lasciarsi condizionare da questi provvedimenti – dal chiaro sapore intimidatorio – e di continuare la lotta contro il mostro “Acqualatina”.
Ribadiamo però – e lo faremo all’infinito – che l’unico strumento che i cittadini hanno per scrollarsi la piovra Acqualatina e i suoi infiniti tentacoli è impugnare le bollette aderendo alla class action. (https://classactionacqualatina.wordpress.com/) Solo togliendo i soldi alla piovra i parassiti che le girano intorno l’abbandoneranno al suo destino”.
Inoltre chiediamo alla magistratura che possa effettivamente appurare le responsabilità di quanti hanno assetato le tante famiglie di Formia, verificando i passi del gestore Acqualatina che, sicuramente, hanno cagionato in tre mesi di disagi continui e scellerati, danni notevolmente piu’ ingenti di una folla scarna e assetata capeggiata da donne anziane e bambini.
Dario Aloja – inviato Napolinews24.net –