La crisi idrica nel Sud Pontino, a partire dal mese di maggio e in maniera altalenante, non si è mai fermata. Tante sono le zone colpite: da Formia a Minturno, da Gaeta a Penitro, tantissime famiglie soprattutto nei mesi estivi sono rimaste “a secco” per giorni interi, se andava bene ricevendo una sola ora d’acqua al dì, così come innumerevoli – dal mese di settembre – sono le richieste di aiuto che giungono alla nostra redazione. Per contro però leggiamo comunicati – soprattutto sui social e su facebook – di associazioni da sempre attive sui diversi territori del Sud Pontino, tutte con la loro idea, linea di condotta.
Ci colpisce, in merito alla risoluzione del problema che coinvolge moltissime zone del Sud Pontino in maniera indiscriminata, una mancanza d’unità nell’affrontare sia il gestore idrico Acqualatina, con le sue oggettive inadempienze. Notiamo infatti che ogni associazione attua un approccio diverso, riguardo soprattutto al pagamento delle bollette. Non entreremo nel merito delle diverse “linee guida” delle diverse associazioni di Scauri, Formia o Gaeta, ma ciò che ci colpisce in maniera chiara ed inequivocabile è la mancanza d’unità.
Ci domandiamo infatti perchè mai non unire le diverse associazioni locali in una grande realtà a tutela del cittadino – residente nel Sud Pontino – che possa consentire di affrontare in maniera diretta e mirata il gestore Acqualatina, consentendo nel tempo il ritorno all’acqua pubblica?
I disservizi – anche oggi – sono innumerevoli in zone come Scauri, Penitro e non solo. L’acqua manca, e manca da ore, da giorni, le associazioni ci sono – e scrivono – così come scrivono i sacerdoti per sensibilizzare le istituzioni. Tutti scrivono, tutti dicono la loro, ma il problema persiste. I comuni presenti nell’ATO 4 andrebbero messi dinnanzi a una volontà cittadina unanime e coesa, non certo a diverse realtà, con diversi punti di vista, tutte di piccole o medie dimensioni – che se unite – invece potrebbero fare la differenza anche in termini di “passi” o richieste.
Nessuno paga per i disservizi alla popolazione, intanto le bollette arrivano e anche maggiorate. Il cittadino del sud pontino vuole lottare, in maniera civile e con le proprie forze, affinchè si arrivi all’acqua pubblica, ma come potrà mai farlo se le sue forze si disperdono tra mille associazioni con diverse linee guida, scuole di pensiero e nessuna certezza?
I singoli cittadini sono riluttanti ad affrontare da soli una problematica che appare piu’ grande di loro, questo è chiaro, così come è necessario che l’intero territorio del Sud Pontino abbia una guida che possa permettergli di affrontare questo “cancro” che sembra essere la “questione acqua”. Il Sud Pontino dovrebbe unirsi, finalmente, in una realtà con un sentimento unitario forte, tanto da portare alla fuoriuscita da un gestore idrico privato che da troppo tempo crea disservizi davvero disastrosi ovunque e, soprattutto, che non adempie ai propri doveri.
Uniti si vince, questo dovrebbe essere il “motto” per dire basta allo strapotere del gestore Acqualatina, ai suoi scarni comunicati, alla mala gestione di un bene prezioso e insostituibile come l’acqua. Il popolo del Sud Pontino, che ha votato per l’acqua pubblica in un referendum, oggi chiede di lottare in maniera semplice, diretta e civile affinchè si esca da una gestione idrica scellerata. Moltissime famiglie sono state colpite o sono attualmente colpite dal problema, e il gestore idrico – scusate il triste gioco di parole – se ne lava le mani, così come è evidente che le responsabilità di “rimpallano” da anni tra comuni dell’ATO4 e Acqualatina.
Per questo chiediamo che le diverse associazioni che da anni si battono a tutela del cittadino Formiano, Minturnese o Gaetano, di unirsi per il bene comune del territorio dell’intero Sud Pontino. Non è certamente facile questa strada, lo comprendiamo, poichè la vicinanza di confine poco c’entra con dinamiche locali molto diverse. Proprio per questo però urge lottare contro una realtà che, in queste zone, sta facendo pagare al cittadino molto di piu’ di quanto dovuto: il concetto romano del “divide et impera”.
Speriamo quindi che questa richiesta d’unità arrivi alle menti e ai cuori di chi di competenza, al fine di permettere la creazione di una nuova e grande realtà nel Sud P0ntino che possa, finalmente, far si che si arrivi all’acqua pubblica e parlare di Acqualatina come di un brutto, bruttissimo ricordo.
Dario Aloja – inviato Napolinews24.net Sud Pontino