Crisi idrica Formia tra navi cisterna e un territorio stuprato dalla malagestione di Acqualatina

Lunedì 6 novembre 2017 –  leggiamo in una nota di Acqualatina – che arriverà a Formia la prima nave-cisterna che poterà l’acqua nelle case di decine di famiglie. Verranno quindi immessi nella rete idrica uteriori duemila metri cubi di acqua al giorno con un aumento previsto giornaliero a famiglia di circa 23 litri al secondo. Il tutto dimenticando completamente la disastrosa situazione in cui versa l’intera rete idrica dell’intero sud Pontino, definita da molti come “colaborodo” – con dispersoni pari ad oltre il 70% della portata – il gestore Acqualatina continua a dimenticare le piu’ elementari basi del buonsenso, cercando di far disperdere centinaia di litri d’acqua e soprattutto creando danni importanti alle già profondamente precarie condotte idriche della zona.

Lo scempio della zona adiacente al Molo Vespucci – con la presenza dei lavori di allaccio alle navi cisterna – è dinnanzi agli occhi di tutti i cittadini, e rappresenta di fatto una piccola sconfitta per tutti coloro che manifestando pacificamente in questi mesi hanno provato a combattere apertamente il gestore. Con questo non vogliamo dire che tutto ciò che si poteva fare, dal punto di vista del libero cittadino o dei comitati non sia stato fatto, ma sicuramente l’assenza di comunicazione efficace e di coesione tra cittadini ha acuito una situazione già precaria, portando all’arrivo di navi cisterna nel porto formiano.

Formia oggi vive quindi in un territorio stuprato dalla cattiva gestione di un privato che, sicuramente, preferisce che siano attuate misure temporanee e soprattutto costose anzichè provare proporre e programmare il tanto agognato rifacimento della rete idrica. E’ chiaro che gli interessi del privato – questo l’abbiamo sempre detto – vanno in netto contrasto con i bisogni del cittadino vessato, stanco da mesi e mesi di disagi e lotta, e soprattutto da una vigilanza incapace di pungolare adeguatamente il gestore. Chi dovrebbe controllare il gestore permette che siano realizzate manovre scellerate ai danni della popolazione, tanto che si è arrivati alle navi cisterna a soli due mesi dalla profonda crisi idrica di quest’estate, e soprattutto gli organi “super partes” o di polizia come possono mai permettere che in una città come Formia, con migliaia di abitanti, si arrivi ad utilizzare le navi cisterna a pochi giorni dai primi freddi invernali?

Tutte domande ovvie queste ma sicuramente non scontate, che unite alla richiesta principe, ovvero se quest’acqua della nave che arriverà nel porto formiano lunedì sarà o meno potabile, portano il cittadino formiano a vivere un magma di emozioni che per sua natura stenta ad esternare ma che, preso un pò dallo sconforto, spesso confida ad amici, parenti e vicini, cercando di comprendere come sia possibile arrivare a tanto, alle navi cisterna nel porto.

Ebbene si, lunedì sarà attivato il primo sfregio a Formia, alla sua capacità di autoaprovvigionarsi di acqua da fonti naturali, vista la zona definita da Adriano nelle sue memorie come “piena d’acqua”, il tutto in nome di un guadagno continuo ad un gestore idrico incapace e insensibile alle reali necessità dei cittadini del sud pontino. Noi come giornalisti umanamente siamo pronti invece a raccogliere le lamentele dei cittadini, pronti a dar voce “vera” alle loro necessità, credendo fermamente che questo “scempio” a Formia si poteva tranquillamente evitare se – chi di competenza – avesse cercato di dare il via finalmente al rifacimento della rete idrica piu’ che proporre palliativi che tutto fanno tranne che superare  questa “presunta” crisi.

Non mancheranno aggiornamenti riguardo la questione, perchè seguiremo da vicino tutti gli sviluppi inerenti la crisi idrica, la cattiva gestione di Acqualatina in tutto il sud pontino, con la speranza che qualcuno comprenda gli enormi disagi della popolazione e si attivi affinchè questa crisi possa dirsi finalmente superata.

 

Dario Aloja – Inviato Napolinews24.net – zona Formia