Serena Autieri raccoglie il canto di libertà di un popolo che armato solo del suo orgoglio e della sua geniale creatività, ispirato dalla forza inarrestabile del suo Vulcano, durante le Quattro Giornate di Napoli insorse contro l’oppressione per salvare i suoi figli e la sua ricca e gioiosa identità.
Dodici personaggi e un grande corpo di ballo gravitano tra le rovine di una Napoli allo stesso tempo contingente e fuori dal tempo, che in una sorta di astrazione temporale parla e partecipa, come un coro greco, per bocca dei suoi muri, dei suoi vicoli e dei suoi sotterranei.
Rosso è il colore dell’amore, della passione, della superstizione, del pomodoro, del sangue, del fuoco, della rabbia, della preghiera e della resistenza.
Rosso è il colore del magma che ribolle eternamente nel ventre della città come il suo meraviglioso e infinito patrimonio musicale, per quell’istinto unico di vivere e di inventarsi.
Insieme alla musica, all’ironia, agli scugnizzi e ai femminielli, al caffè e alle superstizioni, alle Madonne e alla pizza, alle prostitute e alla borsa nera va in scena l’anima nobile, spregiudicata e intramontabile di Napoli capitale d’Europa.
Napoli è do di petto nella bocca del Mediterraneo, che risuona dai bagnasciuga della Turchia, della Spagna e dell’Africa.
Napoli è cucita a mano con spregiudicato talento intorno ad una emorragia di lava.
Napoli ha la pelle scura, i capelli ricci, gli occhi a mandorla e il naso greco. È un utero svergognato e mistico, che caccia i padri e trattiene i figli.
Il suo sipario è il mare, il suo palcoscenico è il dietro, comico, appassionato e terribile.
Napoli è carcere senza chiave e domicilio sublime, sbracciarsi di madonne invocate e ansia di numeri in sonno. Il suo dio si è licenziato dal cielo e fa capoccella dalle quinte nere dei vicoli, a passo di tarantella, immolandosi nel sangue sciolto, nella primiera e nei corni in tasca.
Napoli ingravida la sua lingua; le sue parole hanno la pancia gonfia e i piedi per aria: non più amore, ma ammor’.
Napoli fa miracoli, trasforma farina, pummarola e caffè in luoghi dell’anima.
Napoli mischia origine e destino, lacrime e salsedine, gioia e disperazione.
Napoli è inno eterno alla vita.
Non dobbiamo mai smettere di celebrarla.
Giorni e orari spettacoli
Venerdì 8 dicembre alle ore 21:00
Sabato 9 dicembre alle ore 21:00
Domenica 10 dicembre alle ore 18:00
Martedì 12 dicembre alle ore 21:00
Mercoledì 13 dicembre alle ore 18:00
Giovedì 14 dicembre alle ore 21:00
Venerdì 15 dicembre alle ore 21:00
Sabato 16 dicembre alle ore 21:00
Domenica 17 dicembre alle ore 18:00
Prezzi
Platea poltrona € 35,00
Galleria poltroncina € 25,00
I biglietti possono essere acquistati anche online seguendo questo link:
http://www.bigliettoveloce.it/
Note, video e foto ufficiali, in costante aggiornamento, si possono scaricare da questo link:
https://www.dropbox.com/sh/9kt
Informazioni sono disponibili al sito www.teatroaugusteo.it o telefonando al botteghino: 081414243 – 405660, dal lunedì al sabato tra le ore 10:30 e le ore 19:30. La domenica dalle ore 10:30 alle ore 13:30.